Strana e affascinante creatura questi Spoon.
Originari del Texas confermano con questo quarto lavoro di essere una delle più interessanti realtà della scena indie rock.
Difficili per loro stessa volontà da catalogare, il quartetto capitanato dall'eclettico Britt Daniel, in quaranta minuti di disordine e creatività riesce a confondere e ammaliare al tempo stesso, creando una trama sonora che, ascolto dopo ascolto, diventa sempre più intensa e avvolgente.
E' un rock instabile, caricaturale, elusivo e malinconico quello degli Spoon.

La partenza con Beast and Dragon, una marcia lenta e incalzante, catapulta immediatamente in un mondo instabile e irreale, dove sembra di essere in uno dei salotti del duca bianco.
Ma già con The Two Sides of Monsieur il ritmo cambia, apriamo gli occhi e un Lou Barlow occhialuto appare con la sua smorfia inconfondibile.
Le undici tracce risultano un collage bizzarro e imprevedibile di citazioni, cambi di direzione, canzoni con la luna storta : Beatles e Pavement, melodia e lo-fi, funky e folk, anche un pianoforte in alcune occasioni rafforza le linee melodiche e soprattutto gli slanci pop
Non manca l'indie rock di scuola Pixies (My Mathematichal Mind), che sono uno dei tanti punti di riferimento della band, ma lo spettro delle influenze è molto più ampio e spesso è solo un pretesto per provare linguaggi nuovi.

Gimme Fiction è un rock da tempo sospeso, avvolto in una nebbia da sottile mistero, dove è bello abbandonarsi senza sapere cosa succede o cosa succederà, perchè la fiducia in questo caso viene sempre ripagata da emozioni vibranti.

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