Era il 1995 quando si affacciò timido timido sugli scaffali dei negozi uno dei giochi di ruolo che lasciò un'impronta indelebile nel cuore di tutti gli appassionati....Quel Chrono Trigger che ancora oggi è osannato da molti come uno dei migliori giochi mai realizzati

Nonostante l'enorme successo di critica e pubblico, l'annuncio di un seguito tardava ad arrivare e in pasto ai fan fu data unicamente una digital novel che vide la luce nel 1996, intitolata Radical Dreamers, che era pressapoco slegata dalla trama del capostipite. 

Fu nel 1999, al'apice del periodo Playstation, immediatamente prima del suo declino, che finalmente la casa nipponica decise di saziare la fame di tutti i suoi fan, dando i natali a Chrono Cross.

Partendo dalla trama del precedente Radical Dreamers, gli sviluppatori per costruire la storia del nuovo gioco, riproposero  personaggi e ambientazioni della vecchia digital novel ma, incredibilmente, Chrono Cross si presenta ai nostri occhi come una avventura completamente sciolta da qualsiasi legame cronologico/logico (In effetto in questo tipo di operazione un senso logico in effetti c'è....Infatti Radical Dreamers fu presentato come spin-off della serie e mai come sua continuazione).

Il nostro alter-ego virtuale in Chrono Cross è Serge, un giovane ragazzo che vive una vita tranquilla e perfettamente normale nel pacifico e ridente villaggio di Arni. Purtroppo dopo essersi avventurato sulla spiaggia,  per una serie di misteriose circostanze, viene catapultato in una dimensione parallela nel quale lui non esiste più poichè morto annegato in tenera età. Sperduto in questo luogo praticamente identico a quello natio, Serge incontrerà Kid, una giovane ragazza che si avventura per il mondo alla ricerca di una persona chiamata "Linx", con cui ha un conto in sospeso.....Kid si offrirà di aiutare il nostro eroe a far luce sul mistero che lega i due mondi e la sua morte, mentre Serge l'accompagnerà nella caccia al misterioso Linx, che risulterà essere fortemente legato anche a lui oltre che alla ragazza....

Se apparentemente la trama di questo seguito sembra completamente slegata dal capostipite, non ripresentando i protagonisti dell'acclamato precedessore, e mancando di nomi di richiamo o luoghi, andando più avanti nel gioco, i legami e la direzione in cui i programmatori hanno deciso di indirizzare gli eventi, formeranno un quadro generale molto più definito, che vi permetterà di capire perfettamente in che modo la storia di Chrono Cross si intrecci a quella di Chrono Trigger, rendendola allo stesso tempo perfettamente appetibile ad un pubblico che sia completamente all'oscuro degli eventi passati

Tecnicamente parlando, Chrono Cross può contare su una delle migliori vesti grafiche mai viste su Playstation. La struttura è identica a quella dei vari Final Fantasy, con personaggi poligonali su sfondi prerenderizzati, ma il vero punto di forza di questa produzione è la splendida e vastissima palette cromatica delle texture e degli ambienti che lascia estasiati, forte di colori brillanti e accesi, con una predilezione per i toni particolarmente caldi e luminosi. I modelli poligonali dei protagonisti e le animazioni che li riguardano sono a loro volta curati in maniera maniacale, e per di più se consideriamo che questi sono una quarantina, non si può che dedicare un applauso al lavoro immane che è stato fatto dai programmatori della Square.

Per quanto riguarda gli effetti di luce generati da magie, evocazioni e attacchi, ci si attesta ancora una volta su livelli eccellenti, anche se i vari Final Fantasy ci hanno già abituato ai tripudi di effetti speciali, quindi non saltano particolarmente all'occhio. I Full Motion Video disseminati lungo il gioco sono un vero stato dell'arte, ma purtroppo sono presenti in scarsa quantità, facendo rimpianger l'assenza almeno di 5-6 filmati in più, che avrebbero sicuramente giovato... Il Character Design, tanto esaltato nel precedessore, abbandona il tratto del tanto amato Akira Toriyama (da me odiato con tutto me stesso!!) in favore del grandissimo Nobuteru Yuki (Escaflowne, X 1999 The Movie). Tale sostituzione non è da rimpiangere, e i personaggi risultano bellissimi e molto ben caratterizzti visivamente, anche se a causa dell'elevato numero di membri arruolabili, molti risultano essere ben poco approfonditi a livello psicologico e comportamentale.

Il comparto audio invece è molto molto buono. La colonna sonora curata da Yasunori Mitsuda, si comporta ottimamente in quasi tutti i frangenti, ma a parte la musica accompagnatrice della sequenza introduttiva e qualche altro brano, la maggior parte di essi, per quanto ottimamente composti, non rimane in testa. 

A livello di gameplay, mamma  Square ha estrapolato alcuni elementi da alcuni suoi classici e li ha fatti convergere in questo titolo. Innanzitutto il gioco è privo di scontri casuali. I nemici li vedrete sempre, basterà sbattergli addosso affinchè si venga trasportati nell'arena dovrà avrà luogo lo scontro. Il sistema di combattimento è a turni, e ogni personaggio ha una barra di stamina. Ogni attacco ne consuma un po' fino a che, una volta esaurita, non si passa al personaggio successivo o al nemico, in modo simile a quanto avveniva in Xenoagers. Naturalmente più forte è l'attacco, più stamina verrà consumata. Questo sistema di combattimento ha il suo punto di forza maggiore nell'aumento della componente tattica rispetto a quello made in Final Fantasy, poichè permette di gestire meglio le situazioni con più nemici, indirizzando per esempio i colpi più forti al leader e usare quella poca stamina rimasta per infliggere piccoli danni anche ai nemici di rango inferiore che spesso li accompagnano.

I nostri personaggi inoltre conteranno Hp, ma non potranno usufruire di Mp, mancanza sopperita grazie all'utilizzo di un sistema ad "Elementi", a cui anche ogni personaggio è abbinato. Questi andranno equipaggiati sui nostri eroi, attraverso un'apposita griglia divisa in livelli di potenza  e ognuno potrà essere utilizzato una sola volta in combattimento. Per questa ragione se ne potranno possedere in parecchie quantità, e sarà possibile aumentare le nostre scorte trovandone nei forzieri o acquistandoli nei negozi sparsi in giro per il mondo.

Particolarmente ben realizzato e che va ad aggiungere profondità a questo sistema è l'influenza degli elementi sul campo di gioco.Ognuno di essi infatti, scagliato durante lo scontro, se seguito o preceduto in battaglia da altri due dello stesso colore, sarà in grado di cambiare lo status del terreno di battaglia , raddoppiando la forza dei personaggi schierati che sfruttano quel colore e permettendogli anche di evocare creature al proprio fianco, dimezzando inoltre la potenza di chi appartiene all'elemento del colore opposto. Il problema è che ogni elemento, compreso quello degli avversari influenza questo sistema, rendendo non troppo facile il dominio elementale di un terreno di gioco.

Il sistema di combattimento è a turni, e ogni personaggio ha una barra di stamina. Ogni attacco ne consuma un po' fino a che, una volta esaurita, non si passa al personaggio successivo  o al nemico, in modo simile a quanto avveniva in Xenoagers. Naturalmente più forte è l'attacco più stamina verrà consumata. Tale sistema è più tattico di quello made in Final Fantasy, poichè permette di gestire meglio le situazioni con più nemici, indirizzando per esempio i colpi più forti al leader e usare quella poca stamina rimasta per infliggere piccoli danni anche ai nemici più piccoli.

La longevità del titolo è altissima. Oltre a trovare i 43 personaggi disponibili, ci saranno anche diverse subquest e 12 possibili finali differenti, che prendono vita dalle numerose scelte che la trama offre lungo lo scorrere degli eventi. 

In definitiva, Chrono Cross è un must per ogni appasionato di giochi di ruolo, ed è da arruolare in quella rosa di titoli da avere assolutamente e come al solito, un capolavoro simile non è stato commercializzato in Europa, precludendo a molti la possibilità di conoscerlo. L'unico consiglio che posso darvi è di recuperarlo, magari in italiano sul web, ma attenti..... Crea dipendenza... 

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