Signori. che goduria: sono il primo a recensire questo famosissimissimissimo giochetto, togliendo in questo modo l'esclusiva ad una valanga di nerd che tanto avrebbero voluto poter incidere nel marmo ancora immacolato le parole "Final Fantasy VII: la recensione inutile che nessuno mi ha chiesto". Vi ho fregato sul tempo, merde.
Esplicitato così il motivo (l'unico, a dire il vero) per cui ho voluto scrivere quanto segue, tanto vale lasciar cadere ogni altro preambolo. Ora... io me la sono presa con i nerd tanto per fare il simpatico, però devo ammettere di aver finito questo gioco un numero di volte abbastanza alto da poter tranquillamente finire in essa categoria (insomma, ci sono dei chiari motivi se, ancora adesso, per poter arrivare all'amplesso devo avere il mio modellino della Buster Sword infilato tra le natiche e urlare "ultimaaaa!" mentre sto per venire).
Posso però - e vi prego di concedermi tanta ineleganza - scrollarmi aristocraticamente la forfora dalle spalle e far finta che la miliardata di fan sedicenni di detto giochillo non esistano, così come non sia mai esistita la colossale presa in giro cinematografica che ne hanno voluto trarre (mi davano 50 euro e tiravo su una trama migliore).
Allora: se state leggendo questa pagina, probabilmente è perchè siete fan del gioco e volete una ulteriore conferma del fatto che ne sapete un casino... C'è anche la possibilità che voi non conosciate questo classico oppure che, questa mattina, vi siate svegliati con un senso di disagio enorme dovuto al fatto che una domanda importantissima fosse ancora senza risposta: "...ma cosa ne penserà Panurge di FF7?".
Alla seconda categoria di lettori dedico quindi una breve esposizione sulla natura del prodotto: Final Fantasy VII è un video-gioco di ruolo: ossia quel tipo di videogioco dove l'utente ha il controllo di uno o più personaggi inseriti in un contesto narrativo abbastanza sviluppato e in continua evoluzione. Compiendo le giuste azioni (parlare con personaggi, spaccare la schiena a mostri, etc), si può far procedere la trama, fino a che non si arriva alla fine e ci si accende soddisfatti una sigaretta. In altre parole, si tratta di una storia travestita da videogioco. Questo rappresenta anche uno dei limiti maggiori di questo genere (fino a che punto sto giocando, e fino a che punto mi stanno facendo giocare?), in quanto la vera interattività si limita, nella maggior parte dei casi, ai combattimenti.
Nello specifico, FF7 chiede al giocatore di indossare i panni di Cloud Strife, un mercenario dal pessimo carattere e dall'oscuro passato (alé!), che decide di accettare un lavoro in una banda di eco-terroristi. Questi ultimi sostengono che i reattori a "energia mako" non fanno altro che succhiare linfa vitale al pianeta, per cui sono una merda e vanno distrutti. Questo è l'inizio... la trama è naturalmente destinata ad ampliarsi e distorcersi (lasciando anche parecchie domande insolute), fino al climax finale dove bisogna spaccare il cranio al cattivo più cattivo che c'è: un transgender ebreo finanziato dagli States che vuole resuscitare la sua mammina radioattiva per farla pagare a chi gli ha fatto l'ultima plastica, e già che c'è all'umanità intiera.
Il gioco offre anche la possibilità di intraprendere carriere scollegate dalla missione vera e propria, come quella dell'allevatore di galline giganti, quella del bracconiere di mostri giganti, o quella del drogato di videopoker.
La grafica del gioco era, per l'epoca, spettacolare. Sebbene il 3D fosse sfruttato solamente nelle sequenze video e nei combattimenti, anche i fondali statici pre-renderizzati avevano la loro grazia. Tanti bambini occhialuti e pallidi avrebbero potuto spararsi delle grasse seghe vedendo la popputissima Tifa sgambettare durante le battaglie contro mostri tentacolari. E vi assicuro che la cosa non è per niente spiacevole da provare.
Le musiche sono dovute al buon Nobuo Uematsu, un signorotto giapponese appassionato di Abba e rock progressivo che ha scritto anche le colonne sonore di tutti i Final Fantasy precedenti, oltre che ad una buona manciata di altri giochi (ve lo ricordate 3D world runner? Tu eri un omino che correva come un pazzo e doveva evitare di andare a sbattere contro gli alberi o cadere nei buchi o venire stuprato da un serpente gigante... ecco, la musichina era sua).
Insomma, il buon Uematsu-san è proprio bravo a fare il suo lavoro, e buona parte del senso di completa proiezione cosmica che si prova in certi momenti è dovuto in larga parte all'eccellente colonna sonora.
La gestione dei combattimenti è sostanzialmente simile a quella di tutti gli altri capitoli della serie. Ogni personaggino ha la sua barra del tempo: codesta barra, una volta riempitasi, permette al giocatore di scegliere la modalità con cui fare il culo al nemico. Particolare nota meritano le Materia, palline di energia mako che, infilate nei posti più opportuni (vi lascio immaginare), permettono di potenziare armi o armature, migliorare l'umore, guarire dal cancro eccetera.
Insomma, ho detto tutto quello che penso si dovesse dire... adesso dovrei solo più scrivere un bel finale che lasci il lettore con l'amaro in bocca. Tipo questo.
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