"Voyage" è un disco del 1986. 8 brani che vedono come protagonista, naturalmente oltre al buon Stan Getz, il grande pianista Kenny Barron, il batterista Victor Lewis e George Mraz al contrabbasso.

Negli anni '80 Getz è in piena maturità. Le idee, come nodi, sono venute al pettine. Giusto romanticismo, swing esatto, attenzione nell'evitare qualsiasi tipo di eccesso e ricerca della perfezione della "voce". "Voyage" è il simbolo del raggiungimento della perfezione del sassofonista, incorniciata dalla collaborazione (la prima di una serie di 4) con Barron, con cui ebbe un'intesa perfetta.

L'album si sviluppa su standard jazz e pezzi originali. Apre "I Want To Say" del batterista Lewis, ed è l'approccio adatto all'album: l'influsso di uno swing sobrio, aggraziato, con il batterista che fa da valore aggiunto. "Yesterday" è una sorta di duo Getz-Mraz. Il contrabbassista ceco ha una cultura musicale classica, ma non fatica ad adattarsi alle linee jazz filo americane. Un'opera compatta, dove si percepisce il panismo di Barron (autore di 3 brani), i ritmi sostenuti e velate di malinconia. Per non parlare di brillanti assoli godibilissimi, come in "Just Friends" che va a chiudere l'album.

Non è facile associare Getz ad uno stile o ad una tendenza precisa. Probabilmente è il più importante sassofonista bianco di sempre, ma la sua arte deriva dal suo maestro (Lester Young) e si avvertono dunque le radici "nere"della sua musica.

Swing, emozionante, romantico e completo, ma niente di rivoluzionario, e neppure nulla di troppo "tradizionale". Una sorta di rimodellatore di sistemi già stabiliti, in una sintesi di suoni, puliti ed essenziali, che riportano il "sound" ad una purezza inaspettata.

Carico i commenti...  con calma