Perchè Stevie Nicks? Per un mix di intuito, scomessa e fascinazione, per curiosità, per merito del mio istinto che raramente mi tradisce. Ricordo ancora di quando, ormai qualche anno fa, provai ad ascoltare il celeberrimo "Tango In The Night", attratto più che altro dalla copertina, sentendomi un po' deficiente per averci provato dopo due o tre pezzi al massimo, eppure, nonostante la mia repulsione totale per quel tipo di stile e di sonorità, il nome di Stevie Nicks mi rimase registrato in qualche anfratto della memoria, quasi senza un motivo apparente. Piaccia o non piaccia, ci troviamo di fronte ad una stella di prima grandezza, cantante e songwriter di gran pregio, personaggio carismatico ed influente; e poi ci sono quelle strane voci sul suo conto, e confesso che sono state proprio quelle a farmi interessare a lei e alla sua musica, volevo appurare personalmente se Stevie Nicks fosse effettivamente in grado di "stregarmi", se avesse quel tocco di fascino misterioso, quella personalità un po' eccentrica indispensabile per fare colpo sul sottoscritto. Ci sarà riuscita? Hmmm, vediamo...
Volevo un album recente, moderno, e questo "In Your Dreams" del 2011 sembra proprio fare al caso mio, anche perchè prodotto e composto a quattro mani con Dave Stewart, uno che garantisce sicuramente un sound pulito, vario e raffinato. Un ascolto molto corposo, con tredici canzoni, quasi tutte superiori ai cinque minuti di durata, che scivolano via elegantemente, con assoluta piacevolezza, mettendo in luce un'interprete di gran classe, indubbiamente carismatica ed altrettanto indubbiamente visionaria, e una grande ricchezza stilistica e compositiva; inutile tergiversare ulteriormente, per me è si. La Stevie sa il fatto suo, eccome, trascina l'ascoltatore con la giusta combinazione di cuore ed eleganza, proponendo canzoni potenti ed ottimamente arrangiate come ad esempio "For What It's Worth", un'intensa, quasi commovente ballad folk/country resa più eterea e sognante da un uso perfetto dei synths, oppure "Italian Summer" con un crescendo orchestrale assai scenico e coinvolgente, che esalta tutta la teatralità e il timbro inconfondibile della cantante. Bellissima anche "New Orleans", malinconia, una ferita aperta e il desiderio di rinascita, uno splendido refrain coronato da armonie gospel; ora capisco cosa fa di Stevie Nicks l'icona che è, i suoi testi, la sua voce hanno un potere con comune, quello di evocare scenari e paesaggi, siano essi fisici o emotivi, con grande forza e impatto. Riesce a farlo anche con "In Your Dreams", l'episodio più tirato e rock dell'album, pezzo da vento nei capelli e avventura on the road, oppure con le commistioni elettroniche del primo singolo "Secret Love", canzone sottilmente raffinata che cresce ascolto dopo ascolto, introducendo in un mondo di bei suoni ed emozioni che scorrono libere.
Lo zoccolo duro dell'album è composto da midtempos di media durata, con la chitarra quasi sempre il prima linea, a volte simili nella struttura ma con un'ampia gamma di stili e sfumature diverse da offrire; abbiamo pezzi vibranti e di grande energia come il crescendo con apoteosi finale di "Wide Sargasso Sea", e "Ghosts Are Gone" con il suo stilosissimo ed energico riff orientaleggiante ed atmosfere sciamaniche, L'amara "Everybody Loves You" con i synths in primissima linea e Dave Stewart che si palesa in prima persona affiancando Stevie in un bel refrain e "Soldier's Angel", cadenzata e potente, dalle suggestioni blues/western, in cui si ricongiunge la storica coppia con Lindsey Buckingham alla chitarra e seconda voce. "Moolight (A Vampire's Dream) inizia come una piano-ballad molto delicata, che dà un'idea di grande timidezza e insicurezza, con una Stevie Nicks che dimostra una grande sensibilità e versatilità interpretativa, mantenendo questo suo carattere anche quando fanno irruzione le chitarre; un ottimo preludio a quello che è secondo me l'apice dell'opera: "Annabell Lee", con testo di Edgar Allan Poe riadattato. Una canzone trascinante, di grandissimo impatto ed atmosfera, chitarre, synths, orchestrazioni e un basso molto in evidenza, tutto quanto è dosato alla perfezione, al servizio di un'atmosfera intrisa da un leggero alone mistico, quantomai calzante per il pezzo e il personaggio, che tuttavia risulta assolutamente spontaneo, ottenuto unicamente con la giusta melodia e un arrangiamento perfetto, senza inutili plasticosità simil-gotiche.
E infine si chiude, ancora una volta in duetto con il partner ex-Eurythmics, "Cheaper Than Free" è una ballad molto dolce e rilassante, con un bellissimo fraseggio di chitarra e un perfetto intreccio di voci: breve e semplice, un bel commiato, il modo migliore per chiudere un album praticamente impeccabile. Ebbene si, Stevie Nicks mi ha lanciato un bel sortilegio, si merita una valutazione ampiamente positiva e i miei più sinceri complimenti; "In Your Dreams" è un album molto comunicativo, diretto ed enfatico quanto basta; soprattutto ha un'anima che molte cantautricette "alternative" nouvelle-couisine manco sanno dove stia di casa. Il tipo di album che si ascolta volentieri nei momenti più disparati, proprio perchè è ricco, è facile e offre un po' di tutto, tante sfumature e sensazioni. Semplicemente un gran bel disco.
Volevo un album recente, moderno, e questo "In Your Dreams" del 2011 sembra proprio fare al caso mio, anche perchè prodotto e composto a quattro mani con Dave Stewart, uno che garantisce sicuramente un sound pulito, vario e raffinato. Un ascolto molto corposo, con tredici canzoni, quasi tutte superiori ai cinque minuti di durata, che scivolano via elegantemente, con assoluta piacevolezza, mettendo in luce un'interprete di gran classe, indubbiamente carismatica ed altrettanto indubbiamente visionaria, e una grande ricchezza stilistica e compositiva; inutile tergiversare ulteriormente, per me è si. La Stevie sa il fatto suo, eccome, trascina l'ascoltatore con la giusta combinazione di cuore ed eleganza, proponendo canzoni potenti ed ottimamente arrangiate come ad esempio "For What It's Worth", un'intensa, quasi commovente ballad folk/country resa più eterea e sognante da un uso perfetto dei synths, oppure "Italian Summer" con un crescendo orchestrale assai scenico e coinvolgente, che esalta tutta la teatralità e il timbro inconfondibile della cantante. Bellissima anche "New Orleans", malinconia, una ferita aperta e il desiderio di rinascita, uno splendido refrain coronato da armonie gospel; ora capisco cosa fa di Stevie Nicks l'icona che è, i suoi testi, la sua voce hanno un potere con comune, quello di evocare scenari e paesaggi, siano essi fisici o emotivi, con grande forza e impatto. Riesce a farlo anche con "In Your Dreams", l'episodio più tirato e rock dell'album, pezzo da vento nei capelli e avventura on the road, oppure con le commistioni elettroniche del primo singolo "Secret Love", canzone sottilmente raffinata che cresce ascolto dopo ascolto, introducendo in un mondo di bei suoni ed emozioni che scorrono libere.
Lo zoccolo duro dell'album è composto da midtempos di media durata, con la chitarra quasi sempre il prima linea, a volte simili nella struttura ma con un'ampia gamma di stili e sfumature diverse da offrire; abbiamo pezzi vibranti e di grande energia come il crescendo con apoteosi finale di "Wide Sargasso Sea", e "Ghosts Are Gone" con il suo stilosissimo ed energico riff orientaleggiante ed atmosfere sciamaniche, L'amara "Everybody Loves You" con i synths in primissima linea e Dave Stewart che si palesa in prima persona affiancando Stevie in un bel refrain e "Soldier's Angel", cadenzata e potente, dalle suggestioni blues/western, in cui si ricongiunge la storica coppia con Lindsey Buckingham alla chitarra e seconda voce. "Moolight (A Vampire's Dream) inizia come una piano-ballad molto delicata, che dà un'idea di grande timidezza e insicurezza, con una Stevie Nicks che dimostra una grande sensibilità e versatilità interpretativa, mantenendo questo suo carattere anche quando fanno irruzione le chitarre; un ottimo preludio a quello che è secondo me l'apice dell'opera: "Annabell Lee", con testo di Edgar Allan Poe riadattato. Una canzone trascinante, di grandissimo impatto ed atmosfera, chitarre, synths, orchestrazioni e un basso molto in evidenza, tutto quanto è dosato alla perfezione, al servizio di un'atmosfera intrisa da un leggero alone mistico, quantomai calzante per il pezzo e il personaggio, che tuttavia risulta assolutamente spontaneo, ottenuto unicamente con la giusta melodia e un arrangiamento perfetto, senza inutili plasticosità simil-gotiche.
E infine si chiude, ancora una volta in duetto con il partner ex-Eurythmics, "Cheaper Than Free" è una ballad molto dolce e rilassante, con un bellissimo fraseggio di chitarra e un perfetto intreccio di voci: breve e semplice, un bel commiato, il modo migliore per chiudere un album praticamente impeccabile. Ebbene si, Stevie Nicks mi ha lanciato un bel sortilegio, si merita una valutazione ampiamente positiva e i miei più sinceri complimenti; "In Your Dreams" è un album molto comunicativo, diretto ed enfatico quanto basta; soprattutto ha un'anima che molte cantautricette "alternative" nouvelle-couisine manco sanno dove stia di casa. Il tipo di album che si ascolta volentieri nei momenti più disparati, proprio perchè è ricco, è facile e offre un po' di tutto, tante sfumature e sensazioni. Semplicemente un gran bel disco.
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