Sweet Street Symphony??? E chi cazzo sono gli Sweet Street Symphony? Lasciate allora che vi racconti cosa successe quella sera che mi ritrovai a fumarmi un sigaro passeggiando per le vie di New Orleans...

L'imbeccata fu di spingersi fino a Frenchmen Street. Non che la vecchia e gloriosa Bourbon Street sia del tutto priva di fascino, ma è nella via dei francesi che oggi pulsa ancora vivido e forte il cuore sgangheratamente festaiolo della culla del jazz, della Big Easy, dell'incontrastata regina del Mardi Grass, sua maestà New Orleans! Che grande stella si esibirà al mitico Sun Harbor stasera e chi sono quei ragazzi bianchi che ci stanno danno dentro con lo swing nel popolarissimo The Spotted Cat? Entriamo a buttare un occhio ed ecco che un vegliardo nero col cappello a tesa larga che sembra uscito da una puntata di "Starsky & Hutch" sale sul palco ed improvvisa dei vocaleggi unendosi al gruppo...sorridiamo divertiti per la tenuta bizzarra del personaggio e subito veniamo richiamati all'ordine da un avventore del locale che assomiglia spaventosamente a Michael Moore che subito ci segnala "Hey man, no jokes here, he is mr..." (nel frastuono non capisco il nome) "and he's a big master...a BIG MASTER!". Faccio un cenno per far intendere d'aver capito, accenno un brindisi e nel frattempo entra un'allegra compagnia di coppie vestite come negli anni '30 che comincia a darci dentro con gattopardeschi passi di danza. Usciamo dal locale, ad un angolo della strada fa capolino una cricca di suonatori di colore armati solo di bonghi e fiati che satura l'aria di un groove afro-funk che non scoperchia il tetto giusto perchè stanno suonando all'aperto. Gli autoctoni, insieme ai turisti, ancheggiano per i marciapiedi tenendo saldamente in mano cocktail dall'aspetto improbabile o più semplicemente una bottiglia di birra. E' New Orleans esattamente come ve la immaginate e forse più di come ve la siete sempre immaginata ("...and I feel fine!").

A un certo punto ti entrano in scena LORO. E anche questi si posizionano ad un angolo di strada e sembrano i più disgraziati, i più improponibili, una masnada di dilettanti allo sbaraglio. Un contrabbassista a torso nudo che sembra il vecchio mago Galbusera, due ragazzini dagli occhi timidi ai fiati, e per frontman una specie di Asterix bruno di capelli, con banjo a tracolla, vestito come una vecchia baldracca di qualche film western anni '60 (scoprirò solo molto tempo dopo che trattasi di Mr. Shameus Pan Greymountain, leader e autore di tutti i pezzi del gruppo). Fanno da cornice una ragazza dall'aria elfa e un batterista che sembra lì solo per caso...All'inizio li vediamo montare gli strumenti e non ce li filiamo neanche di striscio...diamine, in tanto ben di Dio che ce ne frega di questi?

"Ed io vidi il potamo mettere le ali", scrisse Stefano Benni in una sua nota poesia dedicata al grande John Belushi. Ebbene, in tanto ben di Dio noi vedemmo invece questa sgangherata band (gang) di punk-jazzisti ribaltare Frenchmen Street e metterla ai loro piedi. Dopo venti minuti di show la folla che s'era adunata innanzi agli Street Sweet Symphony bloccava il traffico sulla via, la gente lì si fermava e lì si metteva a ballare, come noi rapita dal piglio, dallo spirito, dall'indole, espressione perfetta dell'anima più fracassona e primordiale del jazz!!!

Vado a farmi un giro sulla loro pagina Bandcamp, per vedere se oltre al mare di video che su You Tube splendidamente li immortala ancora vivi e vegeti (ma dall'audio però spesso scadente), esista anche una traccia, un album, qualcosa dei nostri che sia stato registrato in studio come Dio comanda. La trovo, "Hey! You got the funny hair!" (2012) disponibile in free streaming e in download al modico prezzo di 10 dollari.

Ora...io non so se il disco colga realmente ciò che questa straordinaria compagine riesce a ricreare dal vivo...io non posso essere imparziale...queste canzoni le ho ascoltate mentre aprivano il cielo di una notte d'agosto a New Orleans e che dire? Anche come sono registrate lì sopra mi fanno impazzire. L'invito è dunque a cliccare QUI, ad ascoltare questi signori nessuno (per noi), che sono, in verità, una delle apparizioni più vere del jazz contemporaneo. E no, non è una mia idea. E' che è semplicemente successo, una notte d'agosto, in Frenchmen Street, in quel di New Orleans. Enjoy!

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