Interessante opera del gruppo anglo-americano dei Supertramp. Nonostante sia stato pubblicato quasi un lustro prima del pluriconsacrato "Breakfast in America", contiene, allo stadio necessariamente embrionale, i fattori vincenti per creare un buon prodotto nel periodo acido/progressivo del 1975 e quindi, ad uno stato decisamente più maturo, il capolavoro de quo. L'incipit dell'opera è astutamente lento, con un andamento fluido capace di far trasparire con i giusti tempi di crescita gli elementi che caratterizzano le preculiarità dei Supertramp.

Il suono pulito, seppur battente delle tastiere e quello lucido e chiaro delle chitarre assolutamente prive di riffs infangati, accompagnano le prevalentemente orecchiabili canzoni dell'album. La poco promettente copertina, per quanto riguarda un fatto meramente illustrativo, cela sapientemente vincenti ritornelli scaturiti da cori limpidi, (Sister Moonshine, Ain't nobody but me e The Meaning) che si rincorrono in punti non ben definiti di ogni brano, ottenendo senza alcuno sforzo, l'agognata soluzione di appiccicarsi all'audio di ogni ascoltatore. Ritornelli che ricordano vagamente le semplici e struggenti ballate degli anni '50, ma che possiedono un sound estremamente pulito, privo di sbavature sia vocali che orchestrali.

Validi gli archi di "A soapbox opera", la tastiera pulsante di "Lady" che accompagna un dolce e rimembrabilissimo ritornello corale. Esistono, a mio avviso, anche degli elementi inconsapevolmente simili ad altre opere che nonostante tutto non guastano la struttura dei brani. Per il puro spirito di inserire informazioni, veggasi il finale chitarristico di "Another man's woman" che sinceramente mi ricorda un non so che di "Monkberry Moon Delight". Non mancano i fiati, prevalentemente clarini (Just a normal day) e sax (The meaning) che riescono a donare un apporto semplicemente valido, grazie sempre al marchio indelebile dei Supertramp: il suono candido.

Per quanto possa sembrare ripetitivo, l'asso nella manica di Hogdson e compagni è la possibilità di produrre questo tipo di sonorità che lasciano all'ascoltatore l'impressione che suonino sempre con strumenti intonsi. L'eliminazione di probabili fuoriuscite di note volanti e potenziali infangature vocali è il loro inimitabile marchio di fabbrica.

Consiglierei di ascoltarlo, sia per un fatto meramente cronologico che per una soluzione valutativa, subito prima di "Breakfast in America". Con buone probabilità vi accorgerete che da quest'embrione sta per formarsi qualche cosa di eccellente. Ne avrete la prova inconfutabile.

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