Slayers è una serie animata giapponese tratta da una collana di romanzi (inedita in Italia) scritti da Hajime Kanzaka e illustrati dal disegnatore Rui Araizumi.
È composta da tre stagioni (1995-97) da 26 episodi ciascuna. Qui in Italia è praticamente sconosciuta dal momento che è giunta su Mediaset col ridicolo e lunghissimo titolo "Un Incantesimo Dischiuso tra i Petali del Tempo" ed è stata trasmessa solo due volte (nell'estate '97 e nei primi mesi del '98) per poi sparire nel nulla, salvo sporadiche repliche sui canali a pagamento.

Slayers si svolge in un universo parallelo, una sorta di medioevo fiabesco e a tratti demenziale, in bilico nell'eterna lotta tra le forze del Male, i demoni, decisi a far precipitare il mondo nel Mare del Caos primordiale, e quelle del Bene, i draghi, intenzionati a mantenere l'attuale ordine delle cose; entrambe le razze padroneggiano la magia e possono all'occorrenza prendere forma umana.
Protagonista e voce narrante è Rina Inverse, una maga quindicenne dai capelli rossi, avida, mangiona e prepotente, che vaga per il mondo assalendo i briganti per spendere i loro bottini un lauti banchetti. Il suo "socio" Gourry Gabriev (ribattezzato da noi con un poco cavalleresco 'Guido'), pur essendo anch'egli un pozzo senza fondo, è invece un imbattibile spadaccino, di bell'aspetto e di buon cuore, ma molto ingenuo e sciocco, al punto che spesso non si rende conto di quel che gli capita intorno.
L'avventura ha inizio quando i due si ritrovano tra le mani, la Pietra dl Saggio, un amplificatore di poteri magici bramato da Zeno, detto il Monaco Rosso, uno stregone che vuole usarla per curare la cecità che l'affligge dalla nascita. Zeno sguinzaglia quindi i suoi sgherri, capeggiati da Zelgadis, un giovane dalle pelle tramutata in scaglie di pietra, che lo tradisce, passando dalla parte di Rina e Guido. Zelgadis vuole infatti usare la pietra per tornare un ragazzo normale e vendicarsi del Monaco Rosso che l'ha trasformato in un mostro. Ma quello che tutti, anche lo stesso Zeno, ignorano è che gli occhi del Monaco sono da sempre chiusi perché al loro interno è intrappolato un frammento del corpo del Gran Demone Sabrani-Vodoo, leader delle forze del Male, che 5000 anni fa il drago Cephied aveva spezzato in sette parti, sigillandole nei corpi di altrettanti esseri umani.
E la prima stagione di Sayers narra appunto la lotta di Rina, Guido e Zelgadis contro Zeno prima e il Gran Demone poi. A partire dal decimo episodio, ai tre s'unisce la quarta protagonista indiscussa della serie, Amelia, tredicenne principessina del regno di Sailune, interessata non tanto alla vita di corte, quanto al diventare una paladina della giustizia per entrare nei libi di storia e nelle leggende (un vero Don Chisciotte in gonnella).

Nella seconda stagione, Slayers Next, i nostri eroi si ritrovano, qualche mese dopo la precedente avventura, per cercare la Claire Bible, un antico testo di magia. Si ritroveranno coinvolti, senza saper il perché, nella lotta tra Gaav, un ibrido metà demone e metà drago, e Fribrizio, il principe degli Inferi, che, malgrado l'aspetto di un bambino, è uno dei quattro Re Demoni creati da Sabrani-Vodoo all'alba dei tempi.

Nella terza stagione, Slayers Try, il cattivo di turno è WarGaav, ultimo esemplare dei Draghi Perduti, una stirpe che 5000 anni fa era stata ingiustamente accusata di tradimento e sterminata dagli altri draghi. Nel suo peregrinare per il mondo, Gaav s'imbattè nell'unico cucciolo scampato al massacro e decise di farne un suo discepolo dandogli un nome che contenesse anche il suo: WarGaav, appunto.
Ma, ora che anche il suo maestro è morto, WarGaav, folle di dolore, decide di distruggere il mondo intero evocando Dark Star, una sorta di buco nero vivente che viaggia da un universo all'altro. Prima però deve radunare quattro armi magiche, tra cui la Spada di Luce che Guido possiede per eredità familiare e da cui non ha la minima intenzione di separarsi. Rina & Co. cercheranno di fermarlo con l'aiuto del cattivo ma simpatico demone Zeross (già apparso in NEXT) e della draghetta dorata Philia.

A dispetto del vergognoso trattamento riservatole in Italia, Slayers ha avuto un successo enorme ed immediato nel resto del mondo, soprattutto in Francia, Inghilterra e Stati uniti, oltre ovviamente che in patria, dove ha conquistato un pubblico ampio e trasversale (di ogni età e di ambo i sessi) e ha battuto i record d'ascolto di classici come Lupin III, I Cavalieri dello Zodiaco o Sailor Moon, diventando così il maggior fenomeno animato giapponese di fine anni '90.
E i motivi dl successo ci sono tutti: disegni ed animazioni (superlativi per gli standard televisivi dell'epoca) fanno ancora bella figura, i colori sgargianti s'intonano al carattere frizzante delle storie, e anche le musiche sono azzeccate.
I personaggi, poi, non sono i soliti, noiosi eroi senza macchia senza paura, né le solite scamorze che devono trovare il coraggio dentro di sé, ma dei furbastri che, pur agendo per il proprio tornaconto (a volte semplicemente per salvarsi la pelle) finiscono involontariamente per compiere buone azioni, proprio come Bud Spencer e Terence Hill ai tempi d'oro di "Trinità" ed altri capolavori.
Ma, al di là della realizzazione tecnica e dei personaggi carismatici ed esilaranti al tempo stesso, Slayers sorprende anche per la solidità ed originalità della trama. L'ambientazione fantasy (per storia, geografia, tipologie d'incantesimi') è perfettamente congegnata e l'intreccio è costruito con intelligenza: alcuni episodi sono lasciati all'insegna del divertimento puro (per rallentare un ritmo altrimenti fin troppo indiavolato), ma al tempo stesso una buona dose di azione, colpi di scena, e un pizzico di dramma e sentimento al momento giusto, fanno sì che l'insieme non scada nella parodia, ma che non abbia nulla da invidiare ai fantasy 'seri'.
Ma non solo le saghe letterarie come "Il Signore degli Anelli" o "Narnia", anche molti classici dell'animazione giapponese escono con le ossa rotte dal paragone con Slayers. Prendiamo, ad esempio, il tanto osannato "Dragon Ball".
In Slayers battaglie da cui dipende il destino dell'universo vengono risolte nel giro di una (massimo due) puntate, alla faccia di Dragon Ball che spreca in media diecimila episodi solo per creare un'inutile suspense.
E ancora: in Slayers il nemico più potente, Sabrani Vodoo, è quello affrontato per primo, e dopo la sua sconfitta, per una questione di giochi di potere, le cose si complicano anziché migliorare. In dragon Ball, Goku & soci non fanno altro che affrontare nemici sempre più forti, come in un videogame, tanto che sembrano intenti più ad accumular punti che a riflettere su quello che stanno effettivamente facendo.

Insomma, per chi ama la narrativa fantasy e l'animazione giapponese, Slayers è il non plus ultra: un cocktail unico ed irraggiungibile. Ma, anche in caso contrario, resta un'opera che merita un'occhiata da parte di tutti, poiché è in grado di catturare chiunque ami l'avventura e la comicità dosate alla perfezione.
Vederlo è saggezza, perderselo' beh, non è che ti cambi la vita, ma è un po' come non aver mai letto "I Tre Moschettieri", visto "I Predatori dell'Arca Perduta", o canticchiato "Rock You Like An Hurricane" degli Scorpions, non so se rendo l'idea.
Fate un po' voi. Per quel che mi riguarda: "Slayers, or nothing".

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