Vengono da Genova The Banshee, suonano insieme dal 2000 e con questo primo lavoro vogliono farci vedere quanto sono bravi  nel fare cut&paste di tutto quel sound inglese che va dagli Strokes (ai quali devono un buona parte dell'immagine) agli Hives (e da questi prendono tutto il sound sghembo e finto stonato) e il punto massimo della loro carriera a quanto pare è stato l'essere nominati su NME per non so cosa.

L'album di 10 tracce pubblicato dalla Suiteside scorre compatto senza alti nè bassi in brani dai tre minuti standard radiofonici. In effetti ti sembra di stare ascoltando qualcosa che assomiglia agli Hives e invece no, sono i Banshee, e di colpo capisci che un gruppo dalla personalità completamente copiata non ha senso di esistere se non ha almeno una smash hit. 10 tracce disco finito, ce l'hanno la hit? No. E non è nemmeno registrato poi così bene, smanetto troppe volte i volumi dell'impianto stereo per poter avere una buona idea di tutti gli strumenti, il missaggio purtroppo non aiuta.

Mi sembra inutile stare a snocciolarvi canzone per canzone l'album, al terzo ascolto ancora non trovo nessun momento sonoro che possa avere un particolare appeal o anche solo un ritornello di quelli paraculi che potrebbero fare innamorare qualche indie-iota ma non trovo spunti degni di nota. The Banshee suonano proprio come "qual tale gruppo indie che assomiglia a questo ma sono questi altri con look giusto che hanno suonato a quel festival prima di quegli altri, hai capito di chi parlo?"

Concludo con la tracklist, giusto per la cronaca: 

1 Talking on the Phone
 2 So Long
 3 Games People Play
 4 Holiday Drink
 5 Candy Cane Guy
 6 City
 7 Maybe Baby
 8 Pictures Moving
 9 Why Not
10 Panic at the Party

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