Siamo nel finire degli anni '50, in piena esaltazione del Rock'n'Roll. In questo arco di tempo i gruppi non hanno l'importanza che conquisteranno in futuro, ma il solo "privilegio" di fare da spalla a cantanti piu' o meno abbastanza conosciuti a livello locale.

Tra i piu' "affidabili" c'è un certo Tony Sheridan, uno che si limita ad imitare (con la voce s'intende...) l'idolo piu' in vista del momento... ossia il Re del Rock'n'Roll Elvis Presley. A Tony serve un gruppo da spalla per le sue perfomance e viene ingaggiata una delle migliori band di Liverpool... i Beatles. Per John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Stuart Sutcliffe e Pete Best è una boccata d'aria dopo le estenuanti notti passate a suonare per i club di Amburgo. I cinque ragazzi in passato hanno già suonato per cantanti solisti, ma Tony è il piu' importante perchè con lui registraranno un singolo: "My Bonnie". Il pezzo appena citato ed altre perfomance saranno racchiuse in tante compilation e questa di cui sto parlando è una di quelle tante.

Come già detto, i Beatles sono in cinque (Ringo è con un altra band "Rory Storm & The Hurricanes" ma questa è tutta un altra storia...), ma come potete vedere nella copertina sono ritratti in tre, ovvero i Beatles principali. La foto è scattata da Astrid Kirchherr, fotografa "personale" del gruppo nel periodo di Amburgo (anche oltre), nonchè fidanzata di Stuart Sutcliffe. Si parte con "Ain't She Sweet" suonata solo dal gruppo senza Sheridan, in cui leader è un carismatico Lennon, pezzo molto vivace... basato tutto sullo stesso ritornello... ma tutto sommato un brano molto coinvolgente. "Cry For Shadow" è uno strumentale firmato Harrison/Lennon (che strano piu' avanti il compagno di avventure compositive di John sarà solo e sempre McCartney!), secondo me la perla di questa compilation. L'inizio è caraterizzato d'accordi di chitarra elettrica, dandoci l'impressione che non si tratti del solito pezzo Rock'n'Roll... sottile rullata di batteria e la chitarra solista apre definitevamente le danze. Tutto il pezzo è caratterizzato dal sublime fraseggio della chitarra solista, che si ripete ogni volta dopo il via dato dagli accordi dell'altra chitarra.... instancabile.

"When The Saints Go Marching In" è il primo pezzo con Sheridan alla voce che incontriamo. Come detto in precedenza, Sheridan vocalmente si ispira molto ad Elvis... bè questo pezzo ne è la prova inconfutabile! "Why" è il classico pezzo strappalacrime da dedicare alla propria amata in puro stile anni '50, interessante il ritornello che trasforma il brano in un leggero Rock. "If You Love Me, Baby", trascinante e sensuale Rock'n'Roll/Blues anche questo cantato alla maniera di Elvis. "What'd I Say" è un brano molto particolare per la sua somiglianza al pezzo "Boys"... quello cantato da Ringo nel primo LP dei Fab Four "Please Please Me", e per il fatto che la band da Beatles cambia nome a Beat Brothers, forse per esigenze di budget nei club (a chi li ingaggiava non piaceva il nome "Beatles"). Molto interessante il riff di chitarra dell'introduzione. "Sweet Georgia Brown" è un vivacissimo Folk/Rock, con un interessante assolo di piano nel mezzo. Inoltre su questo brano si possono notare le voci ben in evidenza di George Harrison e John Lennon al coro. Con il prossimo pezzo, "Let's Dance" il gruppo ritorna con la denominazione "Beat Brothers". Il brano ha la struttura del Twist, con le percussioni, le tastiere e la chitarra che vanno d'accordo tra di loro. Qui Sheridan è molto scatenato, dando al brano un energia in piu'. La nona traccia è rappresentata da "Ruby Baby", un altro pezzo dove la voce di Sheridan prende le sembianze di quella di Elvis, accompagnata da un ritmo preciso della chitarra elettrica. Presente nell'arrangiamento anche il Sax. È arrivato il momento di parlare di "My Bonnie". La storia vuole che un giorno degli adolescenti entrino nel negozio di dischi gestito dal futuro poduttore dei Beatles, ovvero Brian Epstain e chiedere il singolo "My Bonnie". Brian non aveva mai sentito parlare di questo gruppo e quando vide che piu' ragazzi lo chiedevano, decise di scoprire chi erano questi Beatles. Venne a sapere che suonavano al "Cavern Club", un locale di Liverpool vicino al suo negozio di dischi e decise di andarli a vedere. Dopo averli visti, ne rimase entusiasta tanto da volergli fare da produttore. Bè, poi il resto della storia lo conoscete!
Il pezzo inizia con il delicato canto di Sheridan e un rilassante coro di sottofondo, il tutto fà pensare ad un brano natalizio, poi quando meno te lo aspetti la chitarra elettrica da il via ad un piacevole e divertente Rock'n'Roll, mantenendo sempre la linea melodica dell'inizio. Da segnalare l'assolo di chitarra intriso alle urla di Sheridan e dei Beatles, dallo stile incofondibile ma non ancor non del tutto maturato di Harrison. Al controcanto di Sheridan si può notare la voce stridula di John. Si va avanti con "Nobody's Child", caraterizzata dall'introduzione della chitarra elettrica che con grande successo cerca di imitare il banjo, ma che subito diventa dal suono molto sensuale accompagnata da un basso ben marcato, la voce di Sheridan è sempre piu' vicina ad Elvis. "Ready Teddy" non è che un divertentissimo Rock'n'Roll reso piu' coinvolgente dall'arrangiamento del Sax. Segue "Ya Ya (Parts 1&2)", che non ha niente da invidiare ai pezzi precedenti, eccetto che è l'unico pezzo registrato dal vivo presente in tutta la compilation.

Si termina con "Kansas City" che gli stessi Beatles inseriranno piu' tardi nel medley "Kansas City/Hey, Hey, Hey, Hey" nell'album "Beatles For Sale". Arrivato al termine, vi posso solamente dire che questo CD è facile da trovare a non piu' di 5 euro e che vale la pena averlo.
Come già detto in precedenza ci sono varie compilation che trattano questo periodo sugli Beatles e questa è forse la meno completa.

Riporto la Tracklist perchè su Free DB non sono riuscito a trovarla:

1) Ain't She Sweet
2) Cry For Shadow
3) When The Saints Go Marching In
4) Why
5) If You Love Me, Baby
6) What'd I Say
7) Sweet Georgia Brown
8) Let's Dance
9) Ruby Baby
10) My Bonnie
11) Nobody's Child
12) Ready Teddy
13) Ya Ya (Parts 1&2)
14) Kansas City

La recensione la dedico a George Harrison che pochi giorni fà se fosse stato vivo avrebbe compiuto 63 anni.

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