Burn è un limbo.
Ti immerge la testa in acqua, e quando capisci di poter respirare, sei bloccato li.

Scritta e arrangiata in due giorni, principalmente da Robert e Boris, per la colonna sonora del film/leggenda " The Crow " con Brandon Lee.
La morte accidentale di quest' ultimo sul set, che avrebbe dovuto sposarsi a riprese finite, come molti sanno finí per garantire l' immortalità della pellicola.

Pellicola tratta dall' omonimo fumetto di James O' Barr, che proprio come il protagonista Eric Draven, perse la compagna e scrisse per sfogarsi questa tristissima storia.

Il brano è di una cupezza disarmante, tipica di Smith, e non avrebbe fatto brutta figura nella tracklist di un album targato The Cure, ANZI.

Proprio come la trama dell' opera, si viene scaraventati in un clima di pioggia e fiamme. Redenzione e condanna che ti corrono lungo la schiena.
Si cita una delle prime vignette del comic:

Don't look, don't look!

E le ombre che respirano ti tirano via dalla tua amata, perchè l' unica verità è l' inesorabile fine.
Quella chitarra e quelle percussioni hanno qualcosa di tremendamente magico ed epico.

La reputo la canzone dei Cure che più trasmette ansia, dolore. Senso di smarrimento e di sconfitta interiore, e di perdita. Non si riesce a sfuggire.

Non l' hanno mai suonata live e come in molti casi rimane una perla nascosta, ingiustamente, secondo il parere di chi scrive.

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