Già, perché la vera dimensione dei Doors è quella live... quindi perché non ascoltare un CD live dei Doors?

Se qualcuno trova risposta a questa domanda, può anche evitare di leggere la recensione per poi arrivare in fondo e insultare e me recensore e l'album in questione e il gruppo in generale e Jim Morrison in particolare con facili e inutili offese tipo ah.

Devo dire che il disco riflette quello che erano i Doors: momenti di musica molto apprezzabile, rock puro, su cui nessuno può obiettare; basta ascoltare l'assolo di tastiere in "Light My Fire" per rovesciare la tesi secondo la quale i Doors non erano buoni a fare musica e ottennero successo grazie all'idolatrizzazione di Jim... non che questo non sia accaduto, ma alle spalle aveva un gruppo di musicisti con i controcazzi, che riusciva a stare dietro ai suoi sfoghi verbali senza interrompere la melodicità e la continuità di una canzone.

Personalmente mi è molto piaciuta la pur breve versione di "Alabama Song (Whisky Bar)" pur avendo in effetti ben poco a che fare con il resto dell'album. La versione "Roadhouse Blues" è ottima, molto energica, così come "Break On Through...", che ha in sé un grandioso riff di basso, dove per grandioso non intendo tecnicamente sublime ma semplicemente travolgente.

Su "The End" non volgio espormi (invero non mi entusiasma più di tanto), la ritengo un pò lo specchio della figura di Jim Morrison, uno di quelli che, si dice, o lo ami o lo odi. Appunto a me rimane abbastanza indifferente: ritengo limitate la definizione di pazzo e/o costruzione mediatica, ma è anche vero che è eccessivo ritenerlo un sommo poeta, pur non potendo negare un grandissimo talento nello scrivere testi. E'anche innegabile l'influenza che ha avuto, e continua avere, su generazioni di giovani, influenza che un pazzo o un fenomeno mediatico privo di talento non avrebbe mai potuto avere.

Ho finito di annoiarvi.

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