Storia tecnica e tattica del gioco del Calcio in 5 partite (e digressioni di costume, politica, società e altre facezie scelte per voi dalla sensibilità del recensore)

Capitolo I

(dove si racconta di come in Albione un'attività ludica millenaria venne trasformata in Sport e  di come la regola del Fuorigioco generò la prima svolta tattico-tecnica)

Le radici di quello che è lo sport più seguito (ma non il più praticato) del mondo si perdono nella notte dei tempi e cioè da più o meno quando l'essere umano razionalizzò che certe attività potevano essere utilizzate anche in modo ludico e non solo pratico. Varie sono le nazioni (cosa che fa sorgere più di un sorriso visto che molte di queste ai tempi di presunta "invenzione" formalmente neppure esistevano) che se ne attribuiscono la paternità: Grecia, Cina, Giappone, Francia, Italia (qui un rapido excursus) ma se inventare e/o scoprire significa capire ciò che sta prendendo forma e renderne partecipe il resto dell'umanità (per esempio la scoperta dell'America non sarebbe da attribuire ai vichinghi del X Secolo E.V. e neppure a Cristoforo Colombo nel 1492 ma bensì ad Amerigo Vespucci alla fine del '400) il merito di aver "creato" il Calcio deve essere attribuito agli inglesi che con la fondazione della Football Association, il 26 Ottobre del 1863, ne codificò le prime 14 regole (8 Dicembre dello stesso anno) poi passate a 17: l'organismo deputato alla loro conservazione/modifica (International Football Association Board) fu creato solo nel 1886. Nei prossimi 4 capitoli avremo modo di parlare più approfonditamente della diffusione dello sport, al di la della Manica, e della nascita delle varie istituzioni calcistiche nazionali ed internazionali ma per ora, fino al 1930, resteremo in Albione.

In realtà, nonostante l'introduzione delle prime regole, la nascita dei primi club (il più antico è lo Sheffield F.C., 1857) e delle prime competizioni (prima tra tutte la "FA Cup", 1872), il gioco rimase abbastanza indefinito e tatticamente disordinato almeno fino a quando, nel 1926, venne definitivamente precisata la regola del "fuorigioco": l'evento innescò una vera e propria rivoluzione costringendo i vari tecnici alla creazione e all'applicazione dei primi veri e propri moduli della Storia del Football: ad emergere e prendere il sopravvento fu uno in particolare cioè il "Sistema" (o "WM") ideato da Herbert Chapman, tecnico del Arsenal F.C. tra il 1925 ed il 1935. Con il "WM" (termine utilizzato per la figura "disegnata" in campo dai giocatori) nacquero il ruolo del "Terzino", il primo vero concetto di "marcatura" e l'utilizzo della "diagonale". Piccola digressione: negli anni 30, in Svizzera, un'"interpretazione" originale ed "avanguardista" del "Sistema" diede luogo al "Verrou" (primo germe del "Catenaccio") e all'introduzione del "Libero" (ne parlo ora perché non ne parlerò più ma Nereo Rocco e Helenio Herrera dovevo omaggiarli in qualche modo).

Chapman lasciò il suo segno non solo per meriti tattici ma anche per gli allori (5 volte campione d'Inghilterra, 2 "FA Cup" e 4 "Charity Shield" ) vinti, curiosamente, con la squadra londinese ma pure con la squadra che sconfisse nella finale "pretesto" della recensione: Huddersfield Town F.C.

26 Aprile 1930, Wembley Stadium (Londra, Gbr): Arsenal F.C.-Huddersfield Town F.C. 2-0 (Il Tabellino)

Questa partita diede il primo titolo della storia al Arsenal, davanti ad una folla di 90000 persone (non male per quegli anni...), ma oltre che per questo passò alla storia perché, per la prima volta, le due squadre decisero di entrare in campo fianco a fianco (per omaggiare il tecnico Chapman che, come detto, allenò entrambi i club) e per una strana apparizione durante il primo tempo: e pure per essere stata la miglior espressione tecnica possibile (che si sa che senza i buoni giocatori nessun schema, neppure allora, era vincente a prescindere) del "WM".

Forse dovrei parlare un po' degli anni '20 e degli anni '30 per dare un miglior contesto ma, per motivi di spazio, lo farò nel prossimo capitolo perché mentre in Inghilterra  il "Sistema" regnava, contemporaneamente o quasi, in Italia e in Mitteleuropa già nascevano le contromisure ma è, appunto, un'altra storia. 

 

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