Premessa: non credo di avere la stoffa adatta a recensire questo disco, perché sono musicalmente un passatista, un antiquario un po' bilioso che guarda con sospetto qualsiasi disco registrato dopo il 1980. Eppure questi personaggi (conosciuti dopo aver intercettato per caso una DeFinizione del buon Lao...) per qualche motivo, mi hanno preso. Sarà che li ho scoperti l'estate passata, quando tutto nella mia vita è cambiato nel giro di pochi mesi come se fossi stato attraversato da una ventata di aria fresca. Ed è più o meno questa l'impressione che mi ha fatto questo disco: fresco, diretto, genuino. Sia chiaro che non ci troviamo di fronte al capolavoro o al miracolo, semplicemente a un lavoro che funziona.
Loro sono neozelandesi, sono in cinque, si autoproducono e dalla regia mi dicono che fanno indie-rock, indietronica, pop-punk et similia (roba a me sconosciutissima...); infatti si propongono, almeno in foto, con quell'atteggiamento un po' dandy-casual e un po' fighetto di certi gruppi indie. Comunque, ci danno dentro con tastiere, programmazioni e batterie elettroniche, chitarre zeppe di effetti a cascata e distorsioni. Infine c'è la bella voce di Alisa Xayalith (non è un personaggio di Star Trek, esiste davvero) a cesellare le loro composizioni brevi ma energiche, affastellanti come fuochi d'artificio, luccicanti come di luci al neon.
Le prime battute di All Of This, opening di questo debutto del 2010, sembrano scippate paro paro da Take On Me degli a-ha, ma il pezzo ci fa subito capire cos'è che il gruppo ci propone: ritmi veloci, richiami agli anni '80, buone strutture vocali sorrette anche dalla seconda voce, quella del chitarrista Tom Powers. Vi sono una manciata di brani più rappresentativi, estratti anche come singoli. Tra questi Punching In A Dream (la regia mi comunica che è colonna sonora di un Fifa 2000; confermate?): retta da un ritmo accattivante, una drum machine squillante, ondate di synth e voci ben studiate, come canzone pop fa un'ottima figura, anche perché la ritmica pesta che è un piacere. Young Blood è la loro prima hit, che ha fatto mezzi sfracelli in patria; stessi ingredienti ma miscelati in maniera meno efficace e tutto sommato dimenticabile. Molto meglio la conclusiva Girls Like You, altro singolo, con un crescendo poderoso ma ben dosato di batteria (programmata prima, suonata poi), tastiere e chitarra; buoni anche il testo e i cori.
In mezzo alle hit ci sono composizioni più o meno riuscite che però testimoniano una notevole ricercatezza nel suono e negli arrangiamenti. Frayed si snoda tra riff ipnotici e stacchi potenti di basso e chitarra distorti, The Sun è una sincopata nenia con un curioso gioco di voci sovra-incise. Eyes (tra le mie preferite), è semplice nella sua ritmica quadrata, ma i colpi secchi dei pad elettronici così anni Ottanta e i ricami di chitarra sul basso distorto creano un'atmosfera dinamica, urbana e futuristica, allo stesso tempo vorticosa e malinconica. No Way suona un po' alla The Killers ma si lascia ascoltare, mentre mi paiono più originali le successive Spank, Jilted Lovers e A Wolf In Geek's Clothing; secche, sporche, distorte in un suono industriale che stride con la voce celestiale di Alisa, con atmosfere che richiamano i primi EP del gruppo, datati 2008. Tra le tre spicca senz'altro la seconda, drammatica, intensa e a tratti inquietante. Dopo la dolce ninna nanna di The Ends, l'album si chiude con la già citata Girls Like You, la cui soffusa coda strumentale saluta l'ascoltatore.
Forse perché mi è casualmente arrivato tra le mani in un momento per me molto particolare, ma ci ho messo davvero poco per affezionarmi a 'sto dischetto. Anche per questo il mio è un giudizio è molto soggettivo, più frutto di un punctum che di uno studium, a differenza di come sono solito fare. Ma anche giudicando a freddo, i Naked & Famous passano la prova. Sono semplicemente gente in gamba, e ne ho avuto la conferma lo scorso novembre quando li ho visti live a Segrate. Sono simpatici, intensi, si divertono e divertono, nulla da dire. Quella sera suonavano anche le canzoni del loro nuovo disco, uscito lo scorso settembre e per certi versi inferiore a questo suo predecessore.
Mi piace pensare che in qualche modo questo disco mi abbia fatto bene. Al di là di questa osservazione che nulla ha di musicale, un ascolto lo meritano, chissà che vi divertiate anche voi.
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