Beh questa recensione la voglio scrivere schizzata. La voglio scrivere schizzata per una serie di ragioni, ad esempio: la lasagna che mi sono mangiato prima, il mio coinquilino che va in endovena con Unreal Tournament III (un gioco per pacifisti inkalliti), il "lavoro" ieri fino alle quattro e mezza di notte e poi questo sublìme dischetto che mi ritrovo tra le orecchie, trattasi dell'ultimo effòrt (come dicono i brìtisc) dei romanizzimi The Orange Man Theory. Il disco si chiama "Satan Told Me I'm Right".

Il disco comincia con uno spezzone da Revelations di Bill Hicks. E Bill Hicks se non lo conoscete siete brutta gente (andate su youtube a migliorarvi, orsù). Quindi, oltre alla cosa che dice Bill all'inizio di "Straight To Extinction" (che è l'opener del disco), vorrei citarvi una cosa detta sempre da lui in un altro show a Chicago, che fa: "Ok, ammettiamo che il rock'n'roll sia la musica del diavolo. Almeno lui sa come si suona!" (no non ve lo dico cosa dice lo spezzone all'inizio del disco, andatevelo a cercare).

Ecco sì, Satana sa come si suona, infatti ha detto ai The Orange Man Theory di avere ragione. E la ragione ce l'hanno. Perchè ce siamo rotti er cazzo dei fenomeni indiependenti pseudoquasilà insommacos'è con un post in mezzo perchè non l'ha detto Scaruffi (chi?), ma lo dirà; e ce siamo rotti er cazzo dell'hype e del fumo senza sostanza e delle band che macinano trigger su trigger e ultrabatterie e megavocioni da spaventare il nipotino su disco e poi vedi live solo un confusionario ammasso di frangette senza palle; perchè ce siamo rotti er cazzo dei generi e delle classifiche e dei sistemi di voto e delle definizioni e vorremmo tanto godere di un po' di sana musica in libertà senza doverci strizzare le palle con il filo spinato senza nessun motivo. È chiaro?

Anche i The Orange Man Theory se sono rotti er cazzo: questo cd lo hanno registrato e prodotto (come il precedente debutto) con Steve Austin, siore e siori, uno che di male di vivere ne sa abbastanza (è quello che tiene in piedi i Today Is The Day, nel caso voi brutti stronzi non lo sapeste). Trattasi di quarantadue minuti di musica che ha un effetto simpatico: non vi piacerà se vi piacciono le definizioni. No anzi, ve lo prenderete proprio in culo sto cd se vi piacciono le definizioni (un po' come con gli Zu e con gli Ephel Duath, tesorini) perchè i nostri hanno capito che rock vuol dire ironia, vuol dire divertimento, vuol dire passione, anche se ogni tanto vuol dire sangue e impegno mentale. Un calderone ribollente in cui far friggere i vostri neo-post-quasi-revival-pre della madonna. Facciamoli suonare sti benedetti bassi chitarre batterie e voci senza doverci preoccupare che "la formula è piuttosto derivativa nei confronti di quella certa scuola, fuoriscita dagli ambienti meno intrasigenti, che mescola sapientemente divagazioni di marca post-folk a scenari di lugubri inquisizioni alternative ai limiti del proto-dub" PORCA PUTTANA stai zitto e ascolta la musica, goditela, vai ai concerti, usa una droga a piacere se ti va (nicotina alcool cannabinoidi sesso), non usarle e divertiti lo stesso (puoi farlo, sai? Non è che siccome hai fatto una scelta di responsabilità devi per forza sentirti un po' meno felice, tesoro), ma lasciati anche un segno nella testa, poi fermati un attimo a pensare (la teoria dell'uomo arancione: l'uomo arancione dei semafori, l'uomo che dovrebbe fermarsi, può e non può, si muove e sta fermo, che fa? Quando lo fa? Sta scegliendo o no? Chi sceglie?), così magari capisci meglio chi sei, cosa fai (ci sei o ci fai?), e poi a fine concerti (hai visto i The Orange Man Theory, amico), fai un bell'applauso e compri il disco. Cumpra, cumpra e vai a casa realizzato, almeno per una sera nella tua vita. E non provare nemmeno per sogno a cercare sul sito di Scaruffi se c'è qualche recensione.

Ecco. Volevo arrivare fino alla fine senza citare nemmeno un artista o un disco o un genere di riferimento. E l'ho fatto, perchè vi voglio bene. Adesso andate e divertitevi (e skusate per le parolacce!).

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