I negozi di dischi sono la mia seconda casa, in particolare quelli di solo usato e con una quantità ragionevole di vinili da spulciare accuratamente. Non amando gli acquisti on line, da buon collezionista voglio prima vedere ciò che compro, ma a volte i prezzi eccessivamente alti finiscono per farmi gettar la spugna, ripiegando quindi verso il formato cd nel caso di rarità assolute. Può capitare, però, che la mia presenza combaci con richieste d'ascolto da parte di altri acquirenti, e una quindicina d'anni fa i primi due pezzi di questo album mi avevano messo letteralmente sull'attenti, al punto da avvicinarmi al banco e chiedere chi fossero. Un signore attempato se ne ando' con quell'unica copia in mano, ma io non mi diedi per vinto, e non molto tempo dopo trovai la mia copia in un altro negozio, il cui gestore, vedendolo, confermò le mie pur vaghe impressioni: "Gran gruppo e voce femminile superlativa".

Da allora è iniziato il mio continuo sponsor di questa band agli amici appassionati, uno dei quali, dopo una vacanza in Danimarca, ritornò con una serie di loro vinili, facili da trovare nei negozietti e mercatini di Copenhagen. Si tratta della band danese più importante e dalla sorprendente e longeva carriera piena di colpi di scena, scelte coraggiose e qualità musicale sempre alta nonostante svariati cambi di stile di decennio in decennio.

Le origini risalgono al 1967 nella capitale danese: i sette elementi hanno diversi bagagli di esperienze alle spalle, gli studi classici dei fratelli e figli d'arte KOPPEL, ANDERS, organista, e THOMAS, pianista,e della clavicembalista ILSE MARIA KOPPEL, moglie di Thomas, il Jazz del talentuoso drummer ALEX RIEL, il recente passato Beat del bassista JENS RUGSTED e del chitarrista FLEMMING OSTERMANN in una band locale, che a un certo punto si avvale di una giovanissima vocalist, ANISETTE HANSEN, attiva nel mercato discografico fin da bambina.

Il loro debutto on stage nel maggio 1968 è salutato in patria come un fatto nuovo e porta la band direttamente in studio: in breve tempo il disco trova spazio e ottime vendite dapprima tra i danesi, sconfinando presto ovunque fino ad attirare l'attenzione di LESTER BANGS, che porterà in palmo di mano la band tra le sue preferenze, coniando definizioni storiche sulla voce di Anisette: "Grace Slick at 78 RPM" e anche "Minnie Mouse on a belladonna jag".

Le 11 tracce sono l'emblema del non classificabile, il miscuglio di beat, psych-garage, jazz, gospel, soul e tentazioni classiche viene abilmente shakerato dai compositori Koppel col coinvolgimento di tutti nel tessuto musicale e servito in una spumeggiante chiave pop. Se provaste a far ascoltare il disco a chiunque dicendo che è appena uscito, ci crederebbero di sicuro.

Erge su tutto la voce solista, semplicemente unica e capace di unire dolcezza e sprezzante drammaticità con una disinvoltura che trova pochi paragoni nella storia del rock: rabbiosa nelle pulsazioni garage di OPEN AIR SHOP, leggiadra e capricciosa nella schizofrenia pop dell'opener YOR SIGN/MY SIGN, devota a BILLIE HOLIDAY nell'adolescenziale YOU BE FREE, matura chanteuse tra le splendide melodie di A GIRL I KNEW, sensazionale tra le escursioni flautistiche Proto-Progressive della Title Track, dall'estensione incontenibile nel descrivere la triste vicenda di HER STORY, carezzevole nel riposo del beneamato in SLEEP, e infine YOU'LL BE ALRIGHT: qui il tasto Repeat del mio telecomando si è abituatissimo ad eseguire l'ordine, uno stormo di archi svolazzanti accompagnano quasi in tono dimesso una malinconica melodia che infine esplode in una miriade di emozioni pastellate da una vocalità talmente appassionata da provocare gioia e turbamento, sorrisi e lacrime allo stesso tempo...una delle cose piu' belle che abbia mai ascoltato.

Attraversando l'Atlantico, questi ragazzi si trovarono perfettamente a proprio agio nel gaio calderone Flower Power, ma a differenza di molti altri act del periodo, alla richiesta di suonare per le truppe americane di stanza in Vietnam risposero con un secco NO, liberandosi da vincoli manageriali fino a smettere di incidere brani in inglese, passando con gli anni a pubblicare solo opere rivolte a giustizia sociale e diritti umani, e trasformandosi in testimonials ovunque ce ne fosse bisogno. Nel loro SANGEN FOR LIVET, album di canti della resistenza, la loro versione di BELLA CIAO, cantata in danese, lascia senza parole nonostante l'incomprensibilita' della lingua.

Ancora oggi Anisette con grande umiltà porta avanti questo discorso, la sua voce è stata ispirazione principale per molte future colleghe... BJORK ammetterà di aver passato la sua infanzia cercando di imitarla. 

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