21 dicembre 2011: la trilogia di Abel Tesfaye, aka The Weeknd, ha il suo compimento.
La pubblicazione di “EchoesOfSilence” chiude il cerchio confermando le felice intuizioni emerse prima con “House Of Baloons” e poi con “Thursday”.
I suoni qui si fanno forse ancora più crudi e freddi che in passato, senza pregiudicare l’efficacia del risultato, regalando anzi, un tocco di classe all’intero lavoro.
Ogni pezzo, in pratica, vive di luce propria, completando, soprattutto nelle melodie, le note già espresse in precedenza.
Considerato ciò, almeno per chi vi scrive, le perle di “EchoesOfSilence”sono:
- “Initiation” e la sua ritmica ossessiva con un uso di campionamenti, a tratti veramente geniale; il loop di chitarra che fa da tappeto sonoro alla voce registrata e poi proposta con diverse velocità: il brano, insomma, più coinvolgente del disco;
- “Same Old Song”, regala una melodia che riporta l’ascoltatore agli episodi più felici di “House Of Baloons”;
- “Next”, con il suo lento incedere, le sue note di piano ed il tappeto percussivo mai invadente che colpisce dritto al cuore (chorus compreso);
- la conclusiva title-track, semplicemente indescrivibile.
Unica nota dolente l’iniziale “D.D.”, scoprite da soli il perchè, in quanto cover di…
Ora ci si può chiedere cosa succederà dopo questi tre ottimi dischi pubblicati in soli nove mesi, nel frattempo possiamo augurarci, traquillamente, buon ascolto, nel senso più completo dell’affermazione.
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