Ascoltare questo primo lavoro dei Thievery Corporation significa compiere un vero e proprio viaggio verso un universo psichedelico, libero, dove ognuno di noi può denudarsi e correre e saltare e afferrare il vuoto. In queste sonorità scovo qualcosa di primordiale, essenziale, il giardino dell’ Eden, la ragione stessa di vivere. In “Sounds from the Thievery Hi-Fi” è presente qualcosa di erotico, si avverte quella stessa sensazione trascendentale che si percepisce dopo aver fatto l’amore o dopo aver ascoltato un’ottima esecuzione delle “Quattro stagioni” di Vivaldi. Ma con le dovute differenze: con questo non voglio paragonare assolutamente i Thievery Corporation all’inimitabile Vivaldi (non sussisterebbe assolutamente il paragone). Ma con questo voglio dire che la stessa purezza di suoni, contrariamente a quanto si voglia dire della musica elettronica, trip-hop, chill out, la si avverte anche in questo primo lavoro dei Thievery Corporation. E consiglio vivamente di ascoltare quest’album in assoluto silenzio, a volume medio, concentrandosi sulle immagini che un ascolto attento può evocare.
Eric Hilton e Rob Garza sono due abili DJ, di classe, abituati a ricercare nuovi suoni e non a selezionare meccanicamente musiche già “create” da altri per soddisfare un pubblico generico di discotecari. Hilton e Garza lavorano molto sulla singola nota, sulla cadenza ritmica, sulla ricerca del suono ma, allo stesso tempo, creano delle situazioni oniriche fruibili, senza perdersi in sperimentalismi poco digeribili. E questo è possibile grazie alla loro profonda conoscenza musicale che va dai Ramones, Sex Pistols (mi sembra che Hilton suonava da adolescente in un gruppo che faceva principalmente cover dei gruppi punk) a Johnny Cash (ereditato dai loro genitori). Dai Clash a Henry Mancini passando per i grandi del jazz fin quando non vengono colpiti da due grandi maestri: Antonio Carlos Jobim e Joao Gilberto. Quindi quale genere poteva essere più appropriato per questi due DJ? Solamente la Chill-Out, genere che ti permette di unire sonorità elettroniche alla musica dub, all’acid jazz, al samba. È una sorta di world music ma più orecchiabile o meglio più fruibile, adatto ad ogni tipo di pubblico. Ma di certo i Thievery Corporation non sono unici nel fare della buona chill out. In Italia, per esempio, Nicola Conte è bravissimo in questo genere (ascolta “Jet Sounds” ) ed è, per di più, un discreto jazzista (un esempio su tutti, l’ultimo album “Other Directions”) supportato da jazzisti di rilievo.
In definitiva posso affermare (e non sono il solo) che il genere chill-out è nato proprio con quest’album che ha reso famosi i “Thievery Corporation” creando un nuovo spazio musicale di sperimentazione che, oggi, è ampiamente riempito da moltissimi dj ma che, al contempo, è diventato un fenomeno commerciale di successo (vedi Buddha Bar) che ha portato alla distruzione precoce di questo genere. Ormai l’offerta è superiore alla domanda (ragionando in termini economici) e, naturalmente, lo spirito originale del genere è andato perduto. Ma, per fortuna, c’è ancora speranza di una rinascita della vera chill-out con il valido Nicola Conte e con i loro creatori.
Elenco tracce testi e video
08 The Foundation (05:40)
We already??? Just as we are born knowing what we like
It is difficult to associate these horrors
with the proud civilisations that created them.
Sparta, Rome, the knights of Europe, the Samurai.
They work ship strength because it is strength
that makes all other valuables possible
He is a foundation of creation
storm, typhoon, tidal wave, and tempest
luring elements from creation???
telling the world???
12 .38.45 (A Thievery Number) (05:10)
.38 .45 the theivery number, the corporation. .38 .45 that's a rudeboy number
we come annihilate the blood clot nation, build it up from the foundation
since you must learn give your sense to me and watch me make burn
Hear me what I say
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