Mai sentiti? Non ci credo. Sicuramente sarete tutti vissuti benissimo senza di loro, eppure, volendo scrivere una rece su DeBaser e avendo scelto di non voler recensire dischi già recensiti, vi presento col mio modestissimo bagaglio culturale musicale i This is menace, questi sconosciuti.
Forse a nutrire l'ego della mente del progetto Jason Bowld, di questo progetto spopolano video su youtube con tanto di video drum cam, ma un'ascolto al disco d'esordio "No End in Sight" fornirà ai metallari integralisti una ennesima band su cui riversare il loro odio verso il nu e forse, agli amanti del genere (hardcore? metalcore?), qualche minuto di piacevole ascolto.
Aggiungendosi alla categoria dei cosiddetti supergruppi, cosiddetti perchè annoverano nelle line up personaggi più o meno noti nell'ambito musicale, ma che non forniscono nessun contributo trascendentale alla musica e spesso e volentieri rappresentano semplicemente dei tentativi di vivacizzare e introdurre qualcosa di nuovo nel mercato musicale.
Ma il progetto qualcosa di originale ce l'ha. E il già citato Jason Bowld ha radunato nomi piuttosto importanti nel panorama alternativo, proprio quel Jason Bowld, che qualcuno di voi sicuramente avranno potuto conoscere o per il suo trascorso nei Pitchshifter o come testimonial delle batterie elettroniche della Roland.
Assieme al sodale Mark Clayden al basso, rappresenta il nucleo fondamentale di questo progetto che prevede la partecipazione di praticamente un cantante diverso per ogni traccia del Cd. Tra le altre, si annoverano le partecipazioni di Casey Chaos (Amen) nella metal-punk track "Incite" e di Jeff Walker (Carcass) nella più pesante "Onward Christian Soldiers".
La particolarità di questo progetto sta anche nella poliedricità dimostrata dai due, Bowld si cimenta anche come chitarrista e cantante, assieme a Clayden, si veda la conclusiva (e vagamente soulfly) "Displacement" dove i due danno prova di essere ispirati polistrumentisti incidento le parti di chitarra, basso, voce e batteria.
Venendo al disco, il risultato è un discreto alternative metal, che dovrebbe fare della diversità dei pezzi il suo punto di forza, visto che le influenze dei guest vocalist incidono parecchio, alternando scream, parti vocali pulite, niente growl, parti di batteria fondamentalmente aliene dal consueto, spropositato abuso di doppia cassa, a vantaggio di partiture più fantasiose e maggiormente percussive, si vedano ad esempio le intro quasi identiche della opener "Deadman" e di "Predisposed", con rispettivamente Colin Doran (Hundred Reason) e Justin Hill (SikTh) alla voce, che poi sono, se non fossero quasi uguali, gli episodi migliori dell'album assieme a "The nameless" con Paul McCallion (Hiding Place) ad alternare scream e parti melodiche pulite.
Seppur colorato dalla particolarità e dalla varietà che deve alle partecipazioni, a questo supergruppo manca un po' di vero spessore, ai musicisti niente da dire in quanto a voglia di dare qualcosa di diverso, io trovo nel polistrumentismo una certa passionalità nel modo di intendere la musica, che a volte è genialità, a volte è soltanto un ego molto pronunciato ed esibito, quasi sempre una sfrenata passione. Per questo mi sento di consigliarvi questi This is menace, questo "No end in sight", almeno per un ascolto, visto che ancora non sono stati accolti tra le recensioni di DeBaser.
Non vi cambieranno la vita, ma se avete soldi da spendere credo che possa arricchire il vostro archivio musicale di qualcosa di diverso.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma