La rinomata collana Urania, ha pubblicato un elevato numero di antologie, a volte non classificabili come fantascienza. Difatti, i 21 racconti distribuiti nei 2 numeri, non sono inquadrabili in un preciso genere letterario. In ogni caso, è una valida opportunità per leggere i mirabili scritti di un autore poco conosciuto.

Le surreali copertine, realizzate da Thole, traggono ispirazione dalla "La metamorfosi" di Kafka. L'ulteriore valore letterario, è incrementato dalla presenza della celebre novella, divisa in due parti.

Le storie di Disch, rimandano spesso a situazioni kafkiane, con effimeri tocchi poetici, immerse in uno scenario drammatico. Individui solitari ed estraniati, imprigionati da situazioni atipiche e disperate.

I racconti lasciano trasparire una sottesa tensione nel romanziere, che si trasmette in modo encomiabile ai suoi affranti personaggi.

Storie a volte raccapriccianti come “La signora degli scarafaggi”.

“Gli scarafaggi fuggirono dal suo appartamento alla massima velocità consentita dalle loro zampette, e in fila per di più. L'avevano sentita? Avevano capito?”.

Oppure senza via di scampo come “Principio di aprile o fine di marzo”.

Spietate come “Gli uccelli”.

“Speriamo... Il cielo crollò. Mentre il Concorde passava invisibile sopra di lei, Daffy piombò senza vita nell'oceano inquinato”.

Argute come “Divertitevi con la vostra nuova testa”.

Nell'emblematico “La gabbia dello scoiattolo”, si inserisce perfino lo scrittore.

Spicca l'angosciante capolavoro “Scendendo”. Il protagonista è sbalzato in un incubo interminabile.

“Dormendo, sognò di continuare la discesa sulla scala mobile. Al risveglio, con la mano sulla ringhiera di gomma che scorreva alla stessa velocità dei gradini, si accorse che non si era trattato di un sogno ma della realtà... La scala doveva essere sprofondata sottoterra per chilometri e chilometri...”.

Non mancano momenti meditativi, eterei, quasi inintelligibili, come nel visionario “Rive d'Asia”.

“...da una strada di terra battuta all'altra, ciascuna invariabilmente identica alla precedente, senza colore, senza contrasti, cominciò a raffigurarsi una nuova Asia, non di montagne e vaste pianure, ma di nient'altro che una sterminata distesa di catapecchie derelitte sui fianchi di colline diserbate, che un infinito di miserabile monotonia, di vastità muta.”.

Una lettura elegante e incalzante, consigliata ai lettori in cerca di vicende fuori dall'ordinario.

F ©

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