Ti giuro Tim che, no!, non sono partito troppo prevenuto. Forse un cicinin ma solo perché sono un po' stronzo e ho sentito colleghi utilizzare superlativi assoluti e toni fin troppo entusiastici riferendosi a questa serie tv incentrata su Mercoledì Addams. Mi pareva strano che a distanza di 20 anni dall'ultima pellicola mirabile ("La sposa cadavere") fossi riuscito a risalire la corrente sfuggendo alle unghiate assassine del tempo come un salmone nei freddi torrenti norvegesi. Comunque caro Tim, che tu ci creda o no, io mi sono messo lì sul mio trono e ti ho prestato la massima attenzione. Dopo film come "Beetlejuice", "Ed Wood", "Edward Mani di Forbice" e "Mars Attack" era sinceramente il minimo. E così senza masturbare troppo il telefonino mi sono sciroppato con attenzione tutte le otto puntate di "Mercoledì": dopo cinque Pils, tre capatine al cesso, due rifornimenti in cucina e quasi un pacchetto di cancerogene...eccomi qui.

È una mezza porcata perché è una serie priva del benché minimo spunto geniale. Semplicemente noiosa. Si muove con fare stanco e prevedibile per una produzione iper patinata che non graffia mai. Una storia oggettivamente insulsa con personaggi sciatti ed ambientazioni che paiono scimmiottare i peggiori film di Harry Potter. Pure i membri della famiglia Addams paiono scentrati (Gomez e Fester in particolare) e solo Mano appare sufficientemente credibile. La protagonista, con i suoi begli occhi perennemente sbarrati, convince abbastanza nel ruolo ma l'odore di aria stantia, quel sapore di cartone da merendina preconfezionata avvolge "Mercoledì" dall'inizio alla fine prevedibile rendendolo un prodotto trascurabile, pieno di mestiere e privo di eleganza.

30 anni fa chissà come avresti saputo affrontare il tema del disagio adolescenziale a scuola. Chissà come ci avresti fatto entrare nel mondo degli "strambi" e dei diversi perennemente bullizzati dai normali: vittime di una società effimera alla vorticosa e perenne ricerca della perfezione di facciata. Sicuramente sarebbe stato un lavoro con meno plasticosi effetti speciali e più classe, tagliente satira nei dialoghi, nera eleganza e sanguinosa poesia nelle immagini.

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