Pillole di fantascienza, recensioni in pillole. Sono rimasto impressionato dal primo episodio di questa serie di cui si parla molto, ultimamente. Impressionato per la ferocia, per la ricchezza estetica, per la capacità di condensare in 17 minuti alcuni temi e meccanismi cari a un certo pubblico, che Netflix corteggia ormai apertamente. Una scarica di adrenalina tipo Evangelion in modalità Berserk.

Netflix difficilmente produce qualcosa di veramente originale, più che altro rielabora stilemi, argomenti già in auge, immaginari ormai assestati. Qui ha il merito di offrire il suo frullato di cultura pop in formato ridotto, asciuttissimo, calcando la mano su violenza, volgarità, cupezza, oscurità, nichilismo. Scodella pure una piccola lezioncina morale che comunque non dà troppo fastidio.

Sulla breve distanza la casa riesce a nascondere le sue lacune autoriali e può concentrarsi solo sulla resa visiva del suo prodotto. Non c'è tempo per le filigrane, ma solo quello per l'eccitazione di una storia affilata come una lama. Un orgasmo sci-fi senza ripensamenti.

Ho rimandato indietro almeno un paio di scene perché il godimento era troppo grande, quel brivido malsano che solo certa violenza estrema ed estetizzante ti può dare. Mostri giganteschi, androidi, vasche di rigenerazione, effusioni tra fighe, traumi interiorizzati e corpi smembrati. E ci sono altri diciassette episodi.

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