Dark night

A fare il capiscione certe volte vedi film particolari e che meritano, certe volte prendi le mattonate.

Ieri ho preso una mattonata.

Dark night è ispirato ad un tragico fatto di cronaca avvenuto in America, in Colorado, nel 2012.

Era la prima di “The Dark Night Rises” di Nolan. Un ragazzo, vestito da bat-man mi pare, entrò in un cinema e fece una strage. 12 morti, 70 feriti.

Venne condannato a 12 ergastoli, uno per ogni vittima più 3.000 anni di carcere, non venne riconosciuta l’infermità mentale.

Il film mostra, atttraverso pillole di vita quotidiana, i personaggi che ritroveremo alla fine del film in sala. Gli spettatori, dunque.

Si tratta perlopiù di ragazzi. Ragazzi di oggi, piuttosto apatici, smartphone dipendenti, annoiati, anestetizzati.

Mostra anche il carnefice.

Forse è in questo contesto di apatia, di immobilismo che ogni tanto qualche ragazzotto dà di matto prende un’arma da fuoco (da assalto) e compie un massacro. Perché quando si è giovani si (dovrebbe)… si è pieni di energia e se non la puoi sfogare… (questa è solo una mia interpretazione, affatto esaustiva, voglio dire è solo uno dei motivi).

Il film vuole essere anche uno spunto di riflessione sull’utilizzo e la diffusione delle armi negli Stati Uniti.

È sicuramente un film che ha una sua cifra stilistica, questo gli va riconosciuto.

Vedendo questo film e sapendo di cosa tratta e sapendo inoltre che si tratta di un fatto realmente accaduto ancorchè recente, lo spettatore già si pone con una predisposizione angosciosa, scomoda, sgradevole.

L’atmosfera del film, in tal senso, è volta ad amplificare tali sensazioni di disagio.

Ci riesce grazie ad un’assenza di dialoghi, inquadrature fisse, una colonna sonora à la Lynch (davvero notevoli le musiche di Maica Armata) e la fotografia di Hélène Louvart.

È il film stesso ad essere statico ed apatico, plumbeo e opprimente, proprio come i suoi protagonisti.

Il film ha suscitato un certo entusiasmo alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione: “Orizzonti”.

In Italia è uscito in questi giorni ma pare che non ci sia dietro una grande distribuzione, anzi. Io l’ho visto in uno scalcinato cine club.

Comunque non mi è piaciuto. Troppo pesante, noioso, non ti passa mai.

Però da vedere perché merita.

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