Stavolta voglio esagerare, la mia è una recensione volutamente pericolosa (niente stelle-niente pubblico, funziona così spesso...). Ma vorrei ugualmente ringraziare anticipatamente chi resterà qui a leggerla, sperando che la mia dislessi grammaticale (non so se dovuta al fatto che frequento il terzo anno al liceo classico, ma tendo spesso ad inventare termini piuttosto cacofonici oltre che inutili (niente in confronto al maestro sfascia comunque)e a dilungare il brodo con un fare improponibile, (la qual cosa tralaltro sta accadendo anche adesso (pertanto vi consiglio di riprendere a leggere da "dislessi grammaticale" e saltate le parentesi) non implichi che questa sia di troppo difficile lettura (leggasi impossibile).

Dunque cominciamo il tutto con le presentazioni:  io ho 17 anni e non sono affatto pazzo, forse qualcuno ogni tanto mi ha definito "un personaggio", ma io non me ne vanto, perchè mai dovrei, a me sembra che questa definizione implichi qualche presa pel culo... quindi non date troppo peso al nick da me scelto, grazie...

Bene, a questo punto posso incominciare a parlare dell'album in questione, autoctonamente prodotto, dal primo (delirante) fino all'ultimo (sempre delirante) brano, da Tirriddiliu (è il nome d'arte, ovviamente), un ragazzo di, boh! una ventina d'anni credo, originario del mio paesino (di cui non rivelerò il nome) che fu tralaltro alunno di mio padre (prof. di musica) e di fatti è per tale motivo che lo conosco. Non è che poi lo conosca tanto bene, anzi, a parte qualche breve chiacchierata sulla composizione elettronica e qualche suonatina insieme con mio padre, non ho più spartito niente con lui, ed è un peccato, perchè Dario "Tirriddiliu" Sanfilippo una volta mi ha promesso che mi portava qualche software per cominciare a comporre (oltre che insegnarmi i rudimenti del mestiere ovviamente), e io lo sto ancora aspettando, ma ho fiducia che prima o poi arriverà , magari per dare a mio padre un altro disco appena sfornato da lui... Dunque dicevamo il Tirriddiliu in questione, a sentire la sua musica, sembrerebbe quasi un personaggio tenebroso, ostile, alieno e, sì perché no, magari un pò pazzo... tanto che se non l'avessi mai conosciuto avrei messo subito da parte i suoi cddi... perché, è bene dirlo, i pezzi del suddetto conglomerato autodeviante non hanno né capo né coda, qui si tratta di puro, semplice quanto profondo ambient elettronico da cardiopalma, in cui non esiste suono normale e riconoscibile come tale (nei titoli delle varie canzoni fanno capolino "invisibili" strumenti quali il pianoforte, il tamburo, il flauto e la trombetta), ma è tutto distorto in maniera spietata e irriconoscibile per dare un senso di impalpabiltà e di estraniazione dal mondo che ci circonda.

No, certamente non è un disco semplice da digerire, perchè sono 38 m e 45 secondi di sperimentazione elettronica come forse non si è mai sentita, 38m di follia compositiva a ruota libera, priva di un qualsivoglia schema logico... non aspettatevi di trovarvi niente di somigliante all'ambient di Eno né quantomeno di S.A.W. vol.2 che io ho tanto apprezzato nell'altra (orrendamente ironica, mio malgrado) recensione, pensiate piuttosto ad un qualsiasi "Danny The Dog" dei Massive Attack, in salsa dieci volte più ostica, e avrete forse una vaga idea di cosa si parerà dinanzi alle vostre 'recchie durante l'ascolto dell'album, ascolto che pur essendo difficilismo è comunque alla portata di tutti (sì come no) per via dell'abbastanza breve durata dell'omonimo, neanche 39 minuti.

La definizione migliore per descrivere questa accozzaglia di suoni è proprio "conglomerato auto-deviante", perché è quello che vi ripeterete durante tutto l'(ipotetico) ascolto di questo disco-macigno... insomma, come dire, è un po' un album per masochisti, perché io non ho ancora capito se è un genio lui (Dario) e io sono un povero truzzo a non comprenderlo, o se magari lui è un pazzoide e io ho perfettamente ragione a sbraitare: " MA CHE E' STA ROBA! E' INSOSTENIBILE, AIUTO!" comunque sia buon ascolto, dunque, e abbiate coraggio, ne avrete taanto bisogno!

 p.s.: neanche stavolta si capisce se il disco mi piace o meno, ma diamine , questo è un disco che prescinde dai gusti della gente, perché non credo che esista gente che fra i propri gusti annoveri sta roba...(buona la prima)


p.p.s.: ne ha fatta altra di roba Tirriddiliu, ma lì non ha fatto altro che replicare se stesso...


ppps:bellissimo sito, siete grandi ,ma maledetta primavera e lo sfascia sono troppo avanti, che gente...buon ascolto, e non pensate che mi sia inventato tutto, its all true!

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