Fosse stato un disco di jazz rock come per la titletrack, "2nd Wind" sarebbe stato un altro capolavoro... Ma così non fu. Se fosse stato un album di pop songs come gli ultimi due o tre con gli Utopia, non ci sarebbe altro da fare che apprezzare le solite belle canzoncine, magari senza guizzi, non stupendosi affatto se nel mezzo ci si trova alle prese con il funky di "Love Science"...

Certo che, ascoltando un brano come "The Smell Of Money", perfetto vaudeville nel suo tipico stile, allora non può non venire un po' di nostalgia degli anni settanta e delle sue migliori prove. Ma qui siamo nel 1991...

Certo, "Change Myself" è un ottimo soul pop, stile in cui Mr. Runt eccelle, e buone sono la superballad "If I Had To Be Alone", che in alcuni passaggi attraversa il confine col jazz, ed il soul di "Who's Sorry Now", che devia a sua volta verso qualcosa d'indecifrato, salvo quindi rientrare sulla strada maestra, ed in maniera trionfale.

Epperò si perde, Rundgren, nella magniloquenza di brani forse nati per una rock opera o meglio per un più "semplice" musical; e così "Love In Disguise" e "Kindness" sono noiosissime e senza succo. Ed a poco serve il superlativo brano per rock Opera "Public Servant", se la sua grinta viene smorzata da "Gaya's Eyes", soul soffuso senza una nota una che suoni nuova.

Nel bel mezzo di un quadrivio in cui confluiscono il soulpop della prima decade della sua carriera, la teatralità del musical (qualche anno dopo ne scrisse uno), il pop "Utopiano" dei primi anni '80 e la presunzione non marcata, come fu per il precedente disco "Nearly Human", di tirar fuori una sorta di semi-concept album, questo lavoro non offre nulla di nuovo, sebbene la qualità media, nonché il numero di brani a meritarsi la sufficienza, siano nettamente superiori alle ultime prove.

Ed allora, visto che oramai il vento è cambiato, e vuoi o non vuoi sei divenuto un artista di culto (nel senso che vendi poco?), perché non provare ad osare un po' di più? Magari persino ad esagerare?

Esagerare sarà esattamente ciò che farà un paio d'anni più tardi. E per il recensore saran cavoli amari. Ed anche per chi è solito leggere le sue paginette.

 

Carico i commenti... con calma