Questo disco ha sedici copertine, una per ogni traccia. No, non sedici versioni del cd, ciascuna con una copertina differente, ma un disco con sedici copertine tutte facenti parte del booklet, delle quali soltanto una è visibile dall'esterno, mentre il libretto, al posto delle liriche o quant'altro, presenta altre quindici covers, tutte complete di grafica indicante titolo dell'album e nome dell'artista. L'artista, TR-i, parrebbe una sorta di visionario (in alcune delle predette copertine ha persino un look da scienziato pazzo), superesperto di tecnica del suono ed informatica. Fondò, in quegli anni (siamo nel '92), la PatroNat, azienda di software e consulenze nel settore, e per sua detta questo concept, più ed ancor meglio che essere un cd musicale coi suoi brani ed i suoi momenti, è un'enciclopedia di sonorità, tutte messe a disposizione di chi volesse manipolarle, riprodurle, plagiarle. Il progetto nacque accompagnato da programmino per stravolgere i brani, distorcerli, remixarli, campionarne frammenti... No, non ridiamo: siamo sedici (come le copertine) anni addietro.

Prima di cimentarsi (ed è proprio il caso di dirlo) nell'ascolto, arriva l'altra singolarità: la tracklist prevede tre "Worldwide Epiphany", due titletracks, tre "Time Stood Still" ed un paio di "Love Thing"...

Una volta portata a termine la missione dell'ascolto, non vi sono dubbi: partendo da una direi ottima conoscenza musicale, TR-i amplifica tutte le sue intuizioni al massimo della portata utile e sciorina, al contempo, la totalità delle sue conoscenze nel "settore suono". Si cimenta nella black music, nel rap, nella spoken word anche recitativa, canta come un rocker, come un artista soul... Molte tracce sono rapidissime, ma questa specie di Zichichi della musica le trova lunghe a sufficienza per anteporvi uno od anche più preludi, i quali, naturalmente, col brano-jingle cui sono incollati non c'entrano alcunché. Ma, come s'è detto, il tutto non è stato approntato a favore dell'ascoltatore "qualsiasi", quanto piuttosto per il tecnico, il programmatore, il dj, l'avanguardista ad oltranza, il giovane "apprendista autodidatta" che fino ad allora non sapeva di aver un maestro...

I brani, fra di essi, non sono quasi mai scollegati; alcuni hanno preludi e/o interludi che corrispondono a scampoli, loops od anche ritornelli di tracce precedenti, se non addirittura seguenti. Io nella vita non cerco di creare l'antimateria, e tra i vari hobbies mi diletto (diletto un po' meno gli altri) ad ascoltare e recensire musica, e quindi non m'importa affatto di sapere come, quando e perché questo disco sia o non sia perfetto dal punto di vista tecnico-scientifico. Da semplice ascoltatore, dico che vi sono spunti meravigliosi, suoni spettacolari, esecuzioni magistrali di cose che troppo spesso non si possono definire canzoni. E che non si possono definire affatto. Se non, forse, lacerti.

L'autore di questo esperimento, comunque, ben sapeva cosa, di questo "No World Order", sarebbe risultato digeribile per l'"uomo della strada": lo dimostra il fatto che l'anno seguente ne uscirà una versione "lite". Con un'altra copertina. La diciassettesima.

Elenco e tracce

01   Worldwide Epiphany 1.0 (00:00)

02   No World Order 1.1 (00:00)

03   Worldwide Epiphany 1.2 (00:00)

04   Time Stood Still 1.1 (00:00)

05   Love Thing (00:00)

06   Time Stood Still 1.2 (00:00)

07   Word Made Flesh (00:00)

08   Fever Broke (00:00)

09   No World Order 1.0 (00:00)

10   Worldwide Epiphany 1,1 (00:00)

11   Day Job (00:00)

12   Property (00:00)

13   Fascist Christ (00:00)

14   Love Thing (00:00)

15   Time Stood Still 1.0 (00:00)

16   Proactivity (00:00)

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