Questa è la mia prima recensione su debaser, spero vi piaccia e in tal caso sono disposto a farvene una su richiesta a proposito dei momenti più importanti della vostra vita: incesto, sodomia, battesimo, matrimonio, pinzimonio.

In Italia è il 2005 e tutto dà da pensare che anche nel resto del mondo corra lo stesso anno.

I cinema italiani come sempre sono pieni di coppiette dedite allo slinguazzamento libero, alla masturbazione reciproca e al sesso orale (solo due anni dopo il corriere della sera riporterà la grave notizia che codesta pratica può provocare il tumore).

Lo stato in cui versa il cinema italiano è sconfortante, ma c'è chi intravede una luce, peccato che di fronte ad uno sguardo attento si riveli essere solamente un uomo che con un accendino in mano sta cercando l'uscita o il bagno o l'uscita del bagno.

In tutti e tre i casi però ci troviamo davanti al caso di uno che ha visto "Troppo Belli" il film con Costano Wl'itagliano e Dante Interrante, diretto da Ugo Fabrizio Giordani, già allievo, discepolo e concubina del grande Maestro Bruno LiegiBastonLiegi.

Il film non sono riuscito a vederlo per ovvi motivi che spero vi siano chiari, ma la trama DEVE essere più o meno questa:

Aniello e Crostatino, durante un loro rapporto sessuale finiscono la vaselina che avevano adoperato per ungersi i capelli, proveranno a supplire con la maionese ma il risultato non sarà lo stesso e la loro relazione sarà inevitabilmente compromessa dopo aver passato insieme molte vicissitudini senza sapere il significato della parola vicissitudini.

In mezzo a tutto ciò le solite scene da film italiano: fotomodella figa che la dà non la dà ma la darà a ragazzo bello ricco che è quello che sarebbe Lapo Elkann se non andasse con trans e non si pippasse più cocaina di quanta ne smerciava il nonno decrepito decrepato debasettoni; coppia sposata che poi divorzia e che l'avvocato no non chiamarlo ah si chiamalo però non farti dire che me lo son fatto altrimenti ci rimarresti male.

Ma non portarmi via i bambini, sono miei non tuoi ma solo miei anzi tuoi che son dei monelli ( epica la scena in cui i bambini vengono tesi come corda e vengono lacerate loro le membra, scena che riprenderà poi un regista pulp trent'anni dopo.

Altre scene topiche: commissario imbronciato, poliziotto meridionale e caratterista che non fa ridere, gay tremendamendamente gay, ambientazione piazza di Spagna o via Montenapoleone, shopping marche in bella vista.

E alla fine gli spettatori fanno sempre la fine di Costanzino e Anello: lo prendono nel culo.

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