Recensioni di dischi estivi parte due: il disco che ti fa sentire fresco (e possibilmente un po' di eccitazione sessuale)

Al play, come ad un segnale di partenza, ogni tuo pelo e capello si tinge di verde acqua o viola o blu cristallo. Senti frizzare il tuo corpo, perdi l'orientamento, senti sotto ai tuoi piedi la sabbia: c'è una festa davanti a te. Drink dai mille colori viaggiano nella folla e dentro, spaesato, vedi un sacco di tette e culi bagnati (o altro a seconda delle tue preferenze): non ti serve bere, sei già a posto così, stordito il giusto, l'alcol ti scalda il petto e la testa galleggia nell'acqua. Una volta tanto c'è posto anche per te a feste così. Sotto il pelo dell'acqua vedi un immenso impianto stereo: indovinate cosa blastano quei coni ignoranti?

Lanciano Seapunk. Probabilmente l'internet culture più breve, inutile, sterile di sempre: praticamente una vaporwave con meno elementi che dalla sua parte ha abbondanza di delfini e di tinte. "Peculiari" i suoni acquatici, la spensieratezza, occasionalmente un po' di raffinatezze ritmiche (Blank Banshee), ma veramente poca roba. A parte Unicorn Kid, e neanche tutto: meglio dire a parte questo EP e magari un singolo, Pure Space, sullo stesso stile. Un po' pochino, che dite? Neanche ne varrà la pena: i giorni scorsi ho anche tentato di ascoltare qualcosa di vaporwave, non ne ho voglia ora di farmi ancora del male. E invece se state sudando, se le vostre bracca si appiccicano al pc, se la maglietta si incolla al vostro petto, sgradevole sensazione, o se magari siete in vena di cazzeggio e avete 9 minuti da perdere, io consiglio caldamente l'ascolto. E non è che lo consiglio solo a chi piace l'elettronica o a chi sopporta il tamarro, lo consiglio a tutti coloro che hanno caldo. Un synth sinuoso gusto ace vi accarezzerà il collo con fresche fragranze zuccherino-alcoliche e vi si asciugherà il culo. Ora basta, vado a fare spiaggia. Non portate gli Ipod al mare che l'umidità li stronca.

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