Le Variazioni Goldberg (BWV 988) di Johann Sebastian Bach rappresentano senza dubbio una delle pagine piú belle della storia della musica.
In passato tanti interpreti si sono cimentati con quest'opera di Bach, da Glenn Gould a Keith Jarrett, ma mai nessuno aveva osato tanto come Uri Caine. Infatti, accompagnato da una nutrita schiera di musicisti di ogni genere musicale, questo colto, eclettico, intelligente ed irriverente pianista originario di Philadelphia reinventa le Variazioni di Bach con disincanto, ironia e coraggio.
Uri Caine non è nuovo ad esperimenti del genere, avendo riletto in passato la musica di Mahler (Primal Light del 1997), Wagner (Wagner e Venezia del 1997), Schumann (Love Fugue del 2000) e piú di recente le Variazioni Diabelli di Beethoven (2003).
Tuttavia, l'approccio con Bach rappresenta forse il suo esperimento piú audace ed originale.
Coerentemente con la sua formazione jazzistica, Uri Caine rilegge e moltiplica le Variazioni Goldberg, costruendo un percorso musicale affascinante. Tutto comincia con le note di una semplice, quanto meravigliosa, Aria, interpretata in chiave filologica attraverso un forte piano Sibermann, per poi evolversi in un caleidoscopio di suoni lungo 70 variazioni che spaziano dal jazz, al blues, al tango, al gospel, al ragtime, al kletzmer, al valzer, al mambo, fino ad arrivare alle diavolerie elettroniche di DJ Logic.
Non mancano, ovviamente, variazioni per così dire "classiche". In particolare, Caine si diverte a costruire brani nello stile di Vivaldi, Mozart, Verdi e Rachmaninov.
Un disco caratterizzato, quindi, da stili musicali estremamente diversi che, unendosi e dividendosi di continuo, trascinano per quasi due ore e mezzo l'ascoltatore senza un solo momento di stanchezza.
Chi vive la musica senza pregiudizi non può non avere questo disco.
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