Uno dei prodotti di punta dell'industria d'entertainment made in Italy si rifà al contesto della comicità che negli ultimi anni è tendenzialmente scivolata in una ferrea dicotomia tuttora impossibile da scindere: se da un lato regna sovrana le parodie politically-incorrect col mirino puntato alla dissacrazione di politicanti (veri, falsi o presunti tali), deputati, senatori e bagarre elettorali, sulla seconda punta dell'iceberg della comicità nostrana trionfa la componente trash-demenziale, divenuta oramai il perfetto marchio delle risate italiane. Intrapresa con gli ancestrali successi della premiata ditta De Sica- Boldi e dei loro cinepanettoni - prodotti cinematografici al limite della volgarità da camporella - e proseguita con analoghi riscontri fino alla demenzialità degenerativa de I Soliti Idioti, la moda del trash a scopo puramente comico ha investito pressochè tutta la fabbrica dell'umorismo italico, andando a contagiare trasmissioni e contenitori televisivi.

Nonostante la scia "nera" della spazzatura prodotta dai cinepanettoni et similia, tutta questa massa trash, sboccata, molto sessualmente allusiva e densa fino al collo di doppi sensi e battute piccanti ha avuto anche eccelsi momenti e guizzi di "genialità", in parte dovuti alla maestria di alcuni attori e compagnie comiche che hanno saputo virare perfettamente dal classico umorismo di barzellette e battute di spirito alla demenzialità trash, mantenendo costanti o addirittura migliorando il potenziale comico insito nelle gag da essi proposte. E' il caso, ad esempio, di Marcello Cesena, sublime forgiatore di Sensualità a Corte e dei relativi tormentoni.

All'interno di questa discussa cornice d'entertainment spicca, un po' indisturbato, il contenitore All Music Show, in onda sul defunto canale omonimo, erede dell'ancor più remota Rete A e precursore dell'attuale Deejay Tv di Albertino, Linus & co. Il programma, condotto da una avvenente e procace Pamela Rota, si presentava come uno "scatolone" di rubriche e fiction a sfondo squisitamente parodistico e strafottente, mirato a annichilire soap-opera, televendite, cartomanzie e inchieste-scandalo in un turbine di surrealismo, irrealtà, stupidità ed eccentricità. Il (buon) risultato di cotanto trash (tele)visivo guadagnava ulteriore punteggio con la presenza di comici affermati, quali Maccio Capatonda e Rupert Sciamenna (attivi anche nelle rubriche di Mai Dire...), le cui prestazioni rendevano più gustoso e saporito un contesto forse un po' troppo demenziale e ridicolo da essere sviluppato da attori privi di esperienza nel campo.

Il fiore all'occhiello di All Music Show era senza alcuna ombra di dubbio la finta soap Intralci, autentico sberleffo ai classici intrighi di amore, morte e zuccherini da 1000 e più puntate. Dalla necrofilia perversa del Medico Maceti all'ingenuità della consorte Brut passando per le parossistiche amenità di Enzio (nel cui corpo alloggiavano padre e figlio assieme), le fastidiose intemperanze della moglie (poi defunta) Anna Luce e i surreali sketch della coppia Giacchia-Alonzo (marito e moglie, ma anche madre e figlio apparentemente in un rapporto incestuoso), la corrosiva e spinta commediola di Intralci rappresentava il giusto rimedio alla stomachevole narrazione agrodolce delle fiction alla Beautiful.

Il catalogo dello show in analisi era comunque ben ricco: c'erano le carabattole inutili proposte da Jim Massew, l' "uomo più in forma del mondo", le scarse performance dell'astrologo Mirkos (spesso confuso dai finti telespettatori come meteorologo), le surreali proposte di Cechu (parodia di Cepu) per accrescere il proprio intelletto, come pure le finte inchieste di Unreal TV, peraltro individuate in località inesistenti e inventate.

Insomma, All Music Show era un discreto/buono contenitore di parodie, trash, demenzialità iperuranica e libertinaggio verbale e tuttavia proposto da personaggi di spicco, mai noiosi o prevedibili, capaci e professionali. Anche se le "prodezze" televisive di Maccio Capatonda, Rupert Sciamenna e colleghi possono essere (anche attualmente) visionate per altri canali e per altre trasmissioni, quelle minuscole e dimenticate, seppur significative e pregevoli, interpretazioni di All Music Show sono da considerare come un buon momento nella linea cronologica del trash made in Italy.

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