Bruce Springsteen ha vissuto un rapporto particolare con l’Italia, da quello storico concerto a San Siro il 21 giugno del 1985.

C’erano 65 mila persone, primo concerto di Bruce in Italia e, a detta del Boss, uno dei migliori di sempre. Molti sono stati anche gli artisti che ne hanno tributato le gesta eroiche del rocker senza macchia e senza paura, cantore dei loosers e della classe operaia, tutto muscoli e sentimento.

Così Ermanno Labianca, affermato giornalista e autore di testi televisivi nonché cultore di Springsteen e dell’affascinante scena musicale americana (degnamente rappresentata nel libro “Like a rolling stone - 40 anni di cantautori americani”) quindici anni fa riunisce alcuni fra gli artisti italiani maggiormente ispirati dalla musica del Boss per "For You 2"  un album tributo che vede la partecipazione di Luca Barbarossa, Rossana Casale, Marco Conidi, Flor, Chicken Mambo, il Circo Fantasma.

Ora a distanza di quindici anni,altri artisti vecchi e nuovi riportano in auge Springsteen con interpretazioni mai scontate. "Four You 2" doppio album, esce per la Route 61 music, presenta pezzi inediti e mai pubblicati come “The train song” e “Guilty (the judge song)” che rimanda nientemeno che agli Still Mill, band che vedeva un inedito Springsteen capellone farsi le ossa nel mondo del rock. Inoltre rivaluta cantautori della nostra penisola che non hanno ancora ricevuto la giusta attenzione come Riccardo Maffoni presente con un interpretazione convincente di “It’s hard to be a saint in the city”, Andrea Parodi che duetta nientemeno che con JTVan Zandt in una desolata “Racing in the street”. Collaborazioni che continuano con Lorenzo Bertocchini e Elizabeth Lee in “Be True” -out takes di "The River"- e Daniele Tenca, Marino Severini e Cesare Basile che plasmano con arte e sensibilità “Eyes on the Prize”.

Vogliamo infine ricordare, fra gli altri, Massimiliano LaRocca, Cheap Wine, Lowlands, Miami and the Groovers con interpretazioni che qui si rivelano devote e attente, tutti estremi debitori nei confronti del Boss come elemento accentratore del migliore spirito presente nella musica popolare americana di ieri e di oggi.

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