Various Artists – “LAMENT” (Peter Gabriel) – co – produttore Nigel Rolfe (1992)
Album molto triste ma profondo e ben realizzato, che riesce a portarti nei paesi freddi dell’Irlanda e a dare una visione perfetta, per chi non c’è mai stato, sottolineati dall’ ottima realizzazione di artisti conosciuti da Peter Gabriel.
Arpe celtiche, cornamusa, violini, violoncelli, flauti e clarinetti, villean pipes, pianoforte, voci e fisarmoniche e quanto altro pulsa nel freddo dell’ Irlanda. E’ totalmente classico e coinvolgente, raggiunge tutte le anime sensibili e sognatrici di luoghi, magari mai raggiunti, senza trascurare niente, in poche parole, è genuino e pieno di vita locale, e di ricordi, ogni piccolo particolare è ben evidenziato e mai trascurato, anche il dolore di questo paese che canta i suoi morti… .
“Lament For The Dead Of The North” - Davy Spillane – il canto lieve di un albero solitario
“The Bright Lady” – Declan Masterson – semplicemente un’ondata di note che fuoriescono da una cornamusa che descrive la commemorazione funebre dei loro morti
“Sean O Duibhir A’ Ghleanna” – Maighread Ni Dhomhnaill – la sua sola splendida ed esclusiva voce narra il dolore represso nei secoli da questo popolo
“An Droighnean Donn” - Paddy Glackin – il violino solista fa affiorare una tale bellezza per l’ambiente giusto Irlandese
“Plunkett” – Michael O Suilleabhain – il più bel brano di tutto l’Album, le note del pianoforte creano l’immagine di una serata ghiacciata dove l’argento della luna si riflette nelle acque di un lago disperso nel verde, ed è veramente pezzo stupendo
“One Breath” – Alanna O’ Kelly – la sua sola voce in un urlo straziante in delirio
“Port Na bPucai” – Tony MacMahon – la tipica fisarmonica accarezza tutto il ritornello
“Danny Boy” – Christy Moore – la sua voce accompagnata da tamburi, racconta la storia, appunto, di un ragazzo, Danny
“Taim-se Im Chodhladh” Sean Potts – ed ecco ancora le mitiche cornamusa che sfilano in tutto il brano “Sliabh Geal gCua” – Kevin Conneff – assolo di una tristezza unica
“Carolan’s Devotion” – John Sheahan – il violino corona una straziante ricorsa
“An Bonnan Bui” – Sean Potts – dolcissimo flauto svolazza per prati infiniti
“John O’ Dwyer Of The Glen” – Neil Martin – il cantico triste e funebre scaturito da un violoncello.
E una chiusura straordinaria con “O’ Carolan’s Farewell” – Derek Bell – una piuma vellutata incarnata dall’arpa
Sono tutti brani a ricordo spirituale della vita del popolo dell’Irlanda.
Elenco e tracce
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