Vomit The Soul non è solo una canzone dei Cannibal Corpse (in cui mi sembra che partecipi Glenn Benton cfr "Butchered At Birth"), Vomit The Soul è anche il nome di uno dei gruppi più estremi in circolazione qui in Italia. In attività da pochi anni (mi sembra che il primo Mini risalga al 2003), Ycio, Andrea e Max (rispettivamente batteria, basso e chitarra/voce) hanno deciso di appellarsi dapprima al Brutal tradizionale di scuola americana per poi buttarsi a capofitto nell'Ultra Brutal Death metal di gruppi come Disgorge (statunitensi), Devourment e chi più ne ha più ne metta. Gesto coraggioso, c'è da dire, visto che qui in Italia, pur non mancando un underground Death Metal, nessuno ha mai osato fare tanto. Basti pensare ai Septycal Gorge e ai Putridity, entrambe band piemontesi indubbiamente molto pesanti ma che hanno scelto la via del Brutal per così dire "normale". I Vomit The Soul invece han scelto l'artiglieria pesante, infischiandosene di andarsi ad infilare in un ginepraio (perché fare Slam qui in Italia vuol dire questo) e soli insieme ai baresi Stench Of Dismemberment (sempre Slam ma assai più "scolastici") hanno fatto il grande passo.

In principio, e mi riferisco al Mini "Human Insanity", sembravano volersi rifare al Brutal Death Neworchese (in questo senso è una dichiarazione di intenti la cover di "Beaten Into Submission" dei Dying Fetus, eseguita Live su detto EP), ma con l'LP "Portraits Of Inhuman Abominations" il trio ha effettuato un discreto cambiamento di rotta che li ha portati molto vicini al terreno delle band sopra elencate e perfino a scavalcarle in alcuni casi (ascoltatevi i primi riff di "Genuine Female Submission" e inchinatevi!). Mi chiederete perché allora ho scelto di recensire un promo capitatomi tra le mani più o meno per caso (in verità me l'ha dato Max in persona, ma ad essere onesto non so dove avrei potuto trovarlo altrimenti) e il succitato album di esordio. La risposta è chiara: perché questo "Unrecognized Elements Presence" ha qualcosa di veramente speciale, più di quanto non fosse già il precedente lavoro.

Due sole canzoni per una durata totale di circa sette minuti, ma credetemi sono minuti che restano veramente ben impressi; non amo lo stile "Track By Track" ma per una coppia di brani direi che si può anche fare. Il disco si apre con "Overcrowd" e si respira di nuovo aria di "Genuine Female Submission": canzone abbastanza cadenzata, aperta da una chitarra che stringe la gola già solo nel primo minuto. Si può dire che questa canzone mi abbia lasciato la stessa impressione di quando li ho visti suonare la prima volta; il buio più impenetrabile. La chitarra di Max sembra non abbassarsi mai abbastanza, sempre più cupa e pesante con i suoi riffoni tritacarne che non lasciano superstiti: si sente ancora l'influenza della scuola Newyorchese nel riffing (quei fischi parlano chiaro), ma i nostri questa volta trascendono il Brutal e trascendono lo Slam. I Vomit The Soul sono arrivati molto lontano, credo più lontano di quanto pensassero di arrivare. Se prima potevo indicare Devourment e Brodequin come band di riferimento, ora gli unici che vagamente mi vengono in mente a sentire questo promo sono i Malignancy band proveniente dalla Grande Mela dedita ad un Brutal che in certi casi va oltre l'Ultra Brutal.

Si continua con la Title Track, leggermente più veloce della precedente ma ancora su velocità moderate. Questa volta il riffing lascia un po' di respiro e si "apre" di tanto in tanto in parti più simili al Brutal più tradizionale (sempre e rigorosamente di stampo NY), anche se nella sostanza la canzone resta più sulla scia di "Overcrowd". Molti gli Stop And Go, opera del preciso e martellante Ycio il cui strumento è qui registrato con un suono troppo metallico (specialmente il rullante) e troppo confuso nell'uso dei piatti: ciò non impedisce di apprezzarne il lavoro, svolto veramente molto bene. Ottima la prestazione del bassista (Andrea), che si esibisce anche in stacchi decisamente puliti e per niente fuori luogo. Che dire poi del Guitar Work e di Max... quello che ogni volta mi lascia stupito e la sua voce: senza nulla togliere alle sue doti di strumentista, il suo growl è decisamente migliore e, dopo averne sentiti a decine, uno dei più marci e devastanti in circolazione. Come chitarrista se la cava comunque alla grande riuscendo a mettere in piedi riff non facili ma soprattutto pesanti come mattoni e con una buona dose di personalità. Infine, quello che mi ha favorevolmente stupito riguardo questo lavoro, sembra un'idiozia, ma è stato il titolo; mi è piaciuto l'accostamento di un titolo così particolare con la proposta di questo promo, un binomio che si fa portatore di innovazione sotto il profilo strettamente musicale ma anche emotivo (molto migliore il Mood di "Unrecognized Elements Presence" che non nel precedente "Portraits Of Inhuman Abominations"). Pollice verso per la registrazione, decisamente penalizzante e nonostante tutto abbastanza "vuota" e confusionaria, ma d'altra parte non ci si poteva aspettare di meglio dal momento che è stato registrato abbastanza in fretta.

Ovviamente questa mia recensione non vuole spingervi a cercare a tutti i costi un Promo di due canzoni (anche perché sono sicuro che a meno che non conosciate di persona uno di loro tre o non facciate un'ordine alla Permeated Records in un momento in cui gliene avanza uno non lo troverete), ma dirvi di stare in campana in attesa dell'uscita del prossimo album perché promette veramente bene; direi che il voto, considerato il fatto che sono due soli pezzi, più che dire che giudizio ho su questo CD, lo urla!

PS: evito di scannerizzare ed inviare la copertina perché è soltanto un quadrato tra il nero e il grigio con scritto "Vomit The Soul-Unrecognized Elements Presence"

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