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Ma che cosa ne so io del perché mi fanno simpatia questi qua. Poco utili è vero, poco originali, troppo influenzati, pieni di fini giustificati dagli ottimi mezzi. Eppure il loro tocco m'ha da subito affascinato.
L'album in esame è l'ultimo lavoro (uscito l'anno scorso) dei White Denim, dei Texani magri.
La capacità di farsi apprezzare dal sottoscritto nei lavori precedenti ("Fits" e "Explosion" su tutti) mi ha spinto ad approfondire anche quest'album, con l'immancabile ritardo che mi contraddistingue. E che bella sorpresa quando non ti trovi vittima delle aspettative, quando prendi le cose con leggerezza, e non hai timore di essere spiazzato. Ti trovi di fronte ad una garanzia senza pretese. Allora cosa fai: sprechi un po' di benzina per cercare un posto carino, magari in campagna (ma non in compagnìa), tiri il frenammano, occhiali da sole su, sedile giù, portiera aperta, braccia incrociate dietro la testa e una scarpe incrociate sul volante. E play.
L'approccio di questo Corsicana Lemonade rispetto agli altri dischi è meno frenetico, e si sente (troppo). E' un po' più ricercato e quindi meno autentico, è sempre fine ed elegante: fa un po' la figura di quelli che suonano una bella Gibson in Frac.
Costantemente concentrati sul sostegno massiccio ma tremendamente pulito del groove che generano il basso e la batteria, i White Denim anche in questo lavoro mettono l'attenzione su trame di chitarra frizzanti e curate, che accompagnano quella voce poco versatile ma che ben si sposa con un genere alla Dave Matthews Band, più su quest'album che su tutto il resto della discografia: questo significa anche infilare qualche trascurabile e dimenticabile ballad, che dal mio punto di vista non sono il punto forte di questo gruppo.
Fotte cazzo di parlare di influenze, genere etcetc. Qui una prova: http://www.youtube.com/watch?v=CdUKpevKYQE
Davvero? Schifo schifo? E vabè pazienza.
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