Purtroppo negli ultimi anni, l'incredibile esplosione di gruppi metal estremi su siti come myspace, pare inarrestabile. Di questi, veramente pochi meritano di essere ascoltati e apprezzati: gli Whitechapel sono fra questi. Il nome del gruppo deriva dal quartiere londinese di Whitechapel, in cui la leggenda vuole che Jack lo squartatore compisse i propri delitti.
La band, capitanata dal frontman Phil Bozeman, riesce sia in studio che in ambito live, a mostrare le proprie doti. 

Il gruppo proveniente da Knoxville, nel Tennessee (U.S.A.), nel 2007 rilascia il primo album in studio "The Somatic Defilement", avente come etichetta la piccola Candlelight Records. Quasi esattamente un anno dopo, sotto contratto con la Metal Blade, il secondo album prende vita: "This Is Exile"; grazie anche al muro sonoro della tripla chitarra e del grande lavoro di batteria, il gruppo sforna 11 tracce di pura violenza hardcore fusa ai tecnicismi del death metal moderno. Ne seguì, poi, un tour da headliner con Impending Doom, A Different Breed Of Killer e Through The Eyes Of The Dead e, inoltre, parteciparono al Never Say Die! tour assieme a Parkway Drive e Unearth.

Passiamo ora al track-by-track dell'album:

1 - Father Of Lies - 4:04

Un lungo growl di Phil, apre le danze di quello che sembra, fin dai primi secondi, un album coi controcazzi. La prima veloce strofa in scream, lascia spazio a un breve intervallo melodico con un tentativo di assolo centrale, per poi passare a un riff più duro e poi ad un breakdown che prosegue fino alla fine del pezzo dissolvendosi. Il song-writing è ispirato al mondo, pieno di menzogne, che ci circonda. Magnifica apertura.

2 - This Is Exile - 3:40

La title-track si apre con una strofa pesantissima in cui c'è un Phil Bozeman che sembra non respiri tra una frase e l'altra, e in cui le chitarre fanno un lavoro davvero esemplare. Prosegue, poi, con una parte più moderata quasi totalmente in growl e un veloce ma breve breakdown che termina con un growl lunghissimo. Ne segue un'altra strofa molto veloce con chitarre altissime e frasi in growl alternate a scream violenti. Il brano si conclude con il miglior breakdown dell'album e con la frase in scream: "...and you're totally fuckin dead!".

P.S. Di questa canzone, il gruppo ha registrato anche il loro primo video.
P.P.S. E' la migliore dell'album.

3 - Possession - 5:04

La terza traccia parte in quarta con le chitarre che si fanno subito possenti, ma che appena dopo lasciano un momento di respiro. Le frasi dopo, sono un'alternanza di parti piuttosto tecniche di chitarre e batteria, e parti più semplici con cantato in growl. A circa metà del brano, la frase "We Are The Disease!" rimbomba nelle casse con il growl gutturale e possente del frontman Phil, che lascia spazio ad una frase delle chitarre ripetuta constantemente fino alla fine.

4 - To All That Are Dead - 3:38

Anche nella quarta traccia, le chitarre fanno da padrone, alternando in maniera fantastica parti più tecniche e parti semplici ma potenti.
A circa metà del brano, dopo un bel breakdown, c'è un veloce assolo su una base molto semplice di qualche accordo. Infine il brano si conclude con una frase, in cui la doppiacassa della batteria viene usata in maniera sublime.

5 - Exalt - 3:06

Nel quinto brano, per il primo minuto, si alternano due frasi: una in growl (quella iniziale) di stampo death metal, mentre la seconda, più alta, in scream. A questo punto parte un breakdown molto bello di una decina di secondi, che lascia subito il posto alla seconda strofa che alterna, ancora una volta, due frasi; per ben due volte. A circa metà del brano, la doppia cassa si fa imponente su una base molto semplice di chitarre, su cui i nostri inseriscono uno strano assolo.
C'è ancora spazio per una breve frase, per poi lasciare spazio allo stesso breakdown del primo minuto, che si ripete fino alla fine del brano.

6 - Somatically Incorrect - 3:11

La sesta traccia parte con il growl di Phil con, come base, un bel breakdown lento e potente. Fino al primo minuto le cose non cambiano: la batteria domina e le chitarre sono pesanti al punto giusto. Segue poi una parte più tranquilla e un breakdown che prima è molto veloce, con batteria a 1000; ma poi si trasforma in uno più lento e massiccio e poi ancora veloce.
La parte finale è un vero e proprio Inferno: growl inserito tra frasi in scream e alternanza di frasi alte e basse.

7 - Death Becomes Him - 3:19

Il settimo brano è il primo strumentale dell'album. Inizia con un arpeggio che prosegue fino ai primi 40 secondi del brano, ma che viene coperto dalle altre chitarre e dalle loro frasi. A due terzi del brano chitarre e batteria iniziano a dissolversi e lasciano spazio a una chiusura molto strana, in cui si sentono strani versi.

8 - Daemon (The Procreated) - 3:13

Dopo un'entrata graduale delle chitarre, nell'ottava traccia prende posto una frase in cui una chitarra suona una melodia distorta, e le altre due un bel breakdown mono-corda. A circa un minuto, inizia una parte più macabra (vagamente black metal) avente in prima linea sempre il growl possente del frontman.
Ne segue un susseguirsi di frasi velocissime con una batteria che fa spalancare gli occhi dallo stupore. Il brano si conclude con la frase "This Is The End Of All The World!" con come base un breakdown molto duro.

9 - Eternal Refuge - 3:42

Un growl lunghissimo apre la nona traccia, seguito da una frase che termina con un bel breakdown spaccacollo. Nella frase successiva il lavoro dietro alle pelli è davvero notevole, e la voce di Phil che sia in growl o scream, domina incontrastata; nell'ultimo minuto il cantato in growl è accompagnato da chitarre ritmiche e pesantissime che rendono la canzone una delle migliori dell'album.

10 - Of Legions - 2:44

Un'apertura quasi teatrale per il decimo brano dell'album, che è anche il secondo pezzo strumentale. Inizia poi un breakdown destinato a durare quasi per tutto il brano. Negli ultimi 20 secondi, un altra parte molto strana serve ad aprire l'ultimo brano dell'album. Siamo quasi giunti alla fine.

11 - Messiahbolical - 7:23

Sugli ultimi strani suoni di "Of Legion" fa la sua entrata l'ultimo pezzo di questa ricca tracklist: "Messiahbolical". 
E' il pezzo più complesso dell'intero album: nella prima metà tutta la brutalità del gruppo, viene fuori; riff assurdi, growl e scream allucinanti e anche in un paio di occasioni, la presenza di un coro di voci. Nella seconda metà, i ritmi si fanno più lenti e solo nei 50 secondi finali, ritorna il growl di Phil su un breakdown di chiusura e a concludere il tutto, una decina di secondi di suoni elettronici psichedelici.


E' un album non semplice da ascoltare, ma per quelli a cui piace il genere, alcune canzoni di questo album non possono mancare dalla propria playlist.

Spero che il track-by-track sia gradito,
Alla prossima!

Carico i commenti... con calma