Un'inaspettata band emergente della scena del Sud Italia. Talento, ispirazione, tecnica e psichedelia si mescolano agevolmente in questo EP firmato Wide. Una band giovane, fresca ma nostalgica delle tradizioni del rock post 60's.

Le tracce scorrono piacevolmente all'orecchio, come un bicchiere di buon vino rosso.

1. Cenere (Nelle tue mani)
Testo intimista con riferimenti ad una storia finita nel peggiore dei modi, molto presenti sono sentori d'abbandono ed il lato piu intrigante delle liriche è rappresentato dai sottilissimi riferimenti all'uso di droghe, prospettiva che non poche volte si presenta dopo la fine di un'emozione forte. (Cenere dissolta/sullo specchio dei ricordi/ti aspiro in cerca di emozioni forti/la lucidità risente della realtà stupefacente/ma è la sola via per cancellare i sogni), da strofe e ponti carichi di melanconia puramente anglofona, si sfocia in un ritornello risolutore, con poca speranza ma con tanto sogno... grande, grandissimo brano.

2. Torno in me
Canzone allegra ma che non manca di potenti intuizioni verbali, il sound è molto curato nei particolari, la voce raggiunge apici interpretativi notevoli. Anche questo ritornello è da hit radiofonica, come direbbero gli addetti ai lavori

3. Prigione di carta
Urlo rock raffinato nella sua spudoratezza. Il tipico sfogo di colui che ha capito di aver fatto la scelta giusta e che il rimpianto è solo una zavorra da non ascoltare. Potenti riff, grossa presenza della voce che la fa da padrona in questo grandioso ardere di rabbia e giovinezza che guarda la vita con l'occhio di chi sa che il meglio deve arrivare. Interessantissimo interludio psichedelico che cade a metà brano, come una rampa che dolcemente apre le porte all'energico assolo di chitarra elettrica. La cavalcata finale è degna dei migliori anni '70.

4. Nostalgia
Punto clou del disco. L'apertura "alcolica" fa da contraltare alle chitarre spiegate del chorus, il testo è cantabile e soprattutto molto partecipativo. Il sound accarezza la psichedelia specie nella coda. Il tutto miscelato da una vocalità appariscente quanto sottile.

5. Far from fakery
Indefinibile. Follia allo stato puro. Libertà totale.

Giudizio complessivo: per l'età dei musicisti all'epoca dell'incisione, questo è un disco davvero ammirevole, degno della nota dei più esperti intenditori e "gustatori" di melodie e note.

http://www.widewidewide.it

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