In modo analogo a quanto successo per l'ultimo capitolo della saga di Harry Potter, anche la più breve The Twilight Saga subisce lo “sdoppiamento” del suo ultimo capitolo, tratto dal libro più lungo del quartetto, che per motivi pratici (e di marketing) è stato diviso in due parti nella sua controparte sul grande schermo (la seconda parte uscirà nel novembre 2012).

Questo capitolo arriva nei cinema dopo circa un anno e mezzo dal precedente, Eclipse, seguito del non certo esaltante e un po' soporifero New Moon, dopo che il primo Twilight, almeno a mio parere, era stato un ottimo film.

Breaking Dawn, l'alba improvvisa e conclusione della saga più chiacchierata e controversa dei tempi recenti, abbraccia l'arco narrativo che va dal matrimonio di Bella alla sua trasformazione in vampiro, passando per l'attesissimo primo, quanto curioso, rapporto sessuale tra quest'ultimo ed il vampiro vegetariano Edward Cullen.

Parlare della saga di Twilight può risultare molto ovvio. Il libro è stato letto da moltissime persone, e a distanza di molto tempo dall'uscita della controparte cartacea (il libro Breaking Dawn è infatti stato pubblicato in Italia a fine 2008) il film diventa più un generale “ripasso” della storia, mentre chi non ha letto per intero la saga difficilmente si recherà al cinema, in quanto troverà molto difficoltoso calarsi in una storia che, come sempre accade, nelle pagine risulta molto più avvincente e dettagliata rispetto ad un film.

Difficile quindi dare un giudizio a priori senza fare prima qualche considerazione. Breaking Dawn è la conclusione della storia, in cui l'atteso finale prende finalmente forma: la storia di amore impossibile tra una umana ed un vampiro in cui finalmente si arriva alle tappe finali, il loro matrimonio, il loro primo rapporto, il loro primo figlio e, dulcis in fundo, la tanto attesa trasformazione, il tutto condensato in due ore molto piacevoli in cui la mole narrativa viene abilmente fatta scorrere senza pesanti discorsi o parentesi.Se poi aggiungiamo un po' di sano humor, finora quasi del tutto assente (mentre piuttosto presente nel libro, anche se in maniera più velata), che va a colorare alcuni punti topici del film (uno su tutti i preliminari tra Bella ed Edward), troviamo un ottimo prodotto, certamente commerciale, ma molto godibile per tutti i fan che hanno amato e continuano ad amare questa opera.

Breaking Dawn è un film per il pubblico adolescenziale, in cui è possibile trovare tutti i temi tipici di questa età portati in una nuova quanto estrema dimensione: quella dell'immortalità, tanto agognata da Bella, che sullo schermo è sì una persona debole, goffa, a volte perfino irritante, ma rappresenta anche la condizione umana in cui ella (e tutti noi) ci troviamo. Tutto nella loro storia d'amore è portato all'estremo, perfino la velocissima gravidanza. Ma nonostante questo, è molto facile riconoscersi in molte delle situazioni.

Un ottimo film se si è capaci di superare quella reticenza che nasce verso i prodotti commerciali (o sbandierati come tali) e si riesce a comprendere che quello che viene rappresentato non è altro che una storia d'amore sviluppata secondo i canoni più classici, in cui le sensazioni e il romanticismo prendono il sopravvento sulle circostanze.

Il lavoro di Condon è poi sicuramente buono confrontato a quello dei colleghi nei precedenti capitoli, a cui è stato dato il compito non facile di girare un film su cui l'attesa e gli occhi del mondo sono rimasti e continueranno a rimanere per molto tempo.

Una nota negativa viene però rappresentata dalla velocità di narrazione, spesso un po' troppo veloce, e dall'aggiunta di qualche piccolo dettaglio inutile (troppo lunga la scena del matrimonio e quelle della luna di miele) che avrebbe potuto lasciare spazio a qualche spiegazione e scena in più. Inoltre, risulta un po' esagerato l'uso del sangue in alcune sequenze.

Un plauso va alla scena del parto, davvero drammatica e sottolineata da inquadrature molto confuse in cui la camera traballa insieme all'ansia tangibile degli attori.Una nota di merito va infatti a quest'ultimi, ormai perfettamente incarnati nelle loro controparti, e alla colonna sonora, di nuovo molto ben studiata ed adatta allo scopo.

 

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