La figura di William H. Hodgson è fondamentale nell’ambito della letteratura soprannaturale anglofona: la sua scrittura onirica scava nelle profondità della psiche umana e fa emergere dall’inconscio fantasmi inquietanti che spesso assumono la forma simbolica di orride bestie suine.

Nato nel 1875 nell’Essex da un pastore anglicano, la sua vita è all’insegna dell’avventura e del coraggio. Ancora giovane si imbarca come mozzo e sperimenta la dura vita di mare: sarà tuttavia proprio la vita marinara, con la sua atmosfera carica di inquietante silenzio e solitudine, a fornirgli l’ispirazione per l’ambientazione di alcuni memorabili racconti e per due romanzi (Naufragio nell’ignoto e I Pirati fantasma) pregni di mistero e ignoti paesaggi esotici, spesso infestati da poco rassicuranti entità non di questo mondo.

Hodgson non gode purtroppo della fama che meriterebbe, tenendo conto che, assieme ad H.P. Lovecraft , è senz’altro uno dei giganti della letteratura fantastica “weird”. Fu infatti proprio la Arkham House, la casa editrice che era stata fondata da August Derleth e Donald Wandrei per diffondere e preservare il “corpus” narrativo Lovecraftiano, a rieditare "La Casa sull'abisso", il suo romanzo capolavoro, nel 1946. Va ricordato come Lovecraft fu notevolmente impressionato dalla narrativa dello scrittore inglese, a cui dedicò molte pagine nel suo noto saggio L’Orrore soprannaturale in letteratura. Lovecraft ne elogiò la grandiosa immaginazione cosmica e senza dubbio ne venne influenzato, come si può apprezzare nel celebre racconto “La Maschera di Innsmouth”, dove gli essere anfibi descritti da Lovecraft hanno più di un’affinità con le entità teratoformi de "La casa sull’abisso". Si possono riscontrare poi parallelismi con le tematiche "hodgsoniane", soprattutto nei racconti di ambientazione marinara, anche nella produzione di un altro grande scrittore del fantastico ovvero Jean Ray ed in particolare nel suo racconto capolavoro “Il Salterio di Mayence”, in cui un’imbarcazione viene proiettata in dimensioni extra-terrestri.

Nel 1908 Hodgson scrisse La casa sull’abisso: questo libro è una di quelle gemme che andrebbero riscoperte e ristampate, ma la pigrizia cronica dell’editoria attuale non è purtroppo incoraggiante in questo senso. In Italia curiosamente il romanzo inizialmente uscì nel 1953, in uno dei primi numeri di Urania, in una versione “tagliata” e condensata con il curioso titolo "Oltre il Futuro", sotto l’egida di Giorgio Monicelli. Questo dimostra come i deliranti viaggi cosmici extra-sensoriali che vengono descritti in questo romanzo hanno molti punti di contatto con la fantascienza. Finalmente La casa sull’abisso venne pubblicato nel 1963 nell’antologia "Universo a sette incognit"e edita da Fruttero e Lucentini, anche se in una versione non integrale: i due noti curatori non esiteranno però a definirlo “un capolavoro sconosciuto”. Si tratta in effetti di un romanzo “incubo” che descrive le angosciose vicissitudini di un “recluso”, abitante di una casa irlandese sperduta, situata in una regione ignota alle cartine geografiche, che diventa il fulcro dove si scatenano allucinanti e diaboliche potenze extra-cosmiche che assumono la forma di orripilanti creature dall’aspetto suino. Gli abissi che si celano sotto la casa da cui fuoriescono gli esseri extra-terrestri sono una metafora degli insondabili segreti dell’inconscio umano. Il libro può essere “letto” sia su un piano microcosmico che macrocosmico.

L’altro grande romanzo capolavoro del “maitre” inglese è "La terra dell’eterna notte", nelle intenzioni la sua opera più ambiziosa. In realtà il libro soffre di eccessive lungaggini ma ancora una volta la straripante e dirompente immaginazione di Hodgson lascia il segno: è indimenticabile l’immagine desolata della fortezza dove, in un futuro remotissimo, si annidano gli ultimi esseri umani, in un cosmo freddo e ostile in cui il sole si è estinto (la tematica caratterizzerà anche il ciclo “Zothique” di Clark Ashton Smith).

Questo grande maestro del fantastico va ricordato anche per aver creato la figura dell’investigatore dell’occulto Carnacki: si tratta di un personaggio che si situa nel solco dei vari John Silence di Blackwood e del Dr. Hesselius di Le Fanu e che ha molte affinità col celebre Harry Dickson di Jean Ray.

William Hope Hodgson morirà tragicamente nel 1918 durante la prima Guerra Mondiale in cui aveva preso parte come volontario.

Bibliografia italiana essenziale

Naufragio nell’ignoto (Fanucci – 1974 – 1989)
I Pirati Fantasma (Fanucci – 1986)
La casa sull’abisso (Classici Urania n. 237 – 1996)
La terra dell’eterna notte (Fanucci – 1996)
Carnacki, cacciatore di spettri (I libri della Paura 4 – Siad Edizioni – 1978)
La Casa sull’abisso (adattamento a fumetti di Richard Corben e Simon Revelstroke – Magic Press – 2004)

Carico i commenti... con calma