In quanto a Videogames e piattaforme all'uopo, mi trovo in uno stato di contemporanea ignoranza. Sarà che la moltitudine di consolle ultratecnologiche e fighissime non rappresenta un' assoluta priorità di shopping e passatempo per il sottoscritto, saranno i costi elevati del mercato dei videogiochi a dissuadermi da qualsiasi acquisto, fattostà che sono rimasto mentalmente alla vecchia, cara, dolce Playstation One. Sembrerò un allegro vecchietto retrogrado che nel mondo delle e-mail e di Facebook rimpiange francobolli, stilografiche, calamai e piccioni viaggiatori, ciononostante era palese la mia ipnosi verso quella che oggi è una carabattola da non essere propinata neanche dai più tristi antiquari. Bastava semplicemente un bel dischetto da inserire nella consolle ed ecco che si accedeva repentinamente nel più perfetto fantasy world. L'epoca dei Gran Turismo, dei Colin McRae Rally e di qualsiasi versione ludico-elettronica ricavata e/o ispirata dal vastissimo catalogo di cartoon e film di successo.

Wacky Races è, forse, uno dei dischetti che ho corroso di più a forza di inserirlo nella consolle. Tratto dall'omonima serie animata di Hanna & Barbera, presenta al player un gran numero di pazzi corridori, ognuno con una strampalata e ipertecnologica vettura da corsa. In particolare, il "malvagio" Dick Dastardly con il ridicolo cane Muttley sono coloro che con tutti i mezzi, specie quelli sporchi ed "illegali" tentano di acciuffare una vittoria che in realtà è vanificazione allo stato puro. In ogni caso, all'interno del videogioco qualunque vettura ha i suoi "dirty tricks" da sfoderare in caso di necessità: c'è chi, alla guida di un frivolo carro armato, lancia bombe e quant'altro di guerrafondaio per stordire il nemico, chi è dotato di ali da pipistrello o da pterodattilo per svolazzare sulla pista, chi ha la facoltà di rovesciare sulla carreggiata olio sdrucciolevole atto a mandare fuori strada il contendente che da dietro si sta avvicinando un po' troppo.

Insomma, una battaglia all'ultima curva, combattuta con l'ausilio degli strumenti più strampalati. Non solo: oltre ai marchingegni ed agli stratagemmi tipici e vincolanti della singola vettura, il programma offre al giocatore ulteriori trucchi in funzione del trionfo finale, magari non troppo farina del sacco del vincitore; quest'ultimi si possono scorgere più volte sui circuiti come "simboli" da raccogliere semplicemente "investendoli" con la propria auto: sono garantiti pneumatici ad alta velocità, liquido scivoloso, dinamite, segnaletiche errate atte a confondere l'avversario, scariche elettriche, lanciafiamme, mine, addirittura alveari d'api furiose.

Le ambientazioni sono simpatiche ma spesso "insidiose": canyons, caverne, deserti, terre polari, metropoli, montagne. Le difficoltà aumentano con l'avanzare di livello del gioco (se si sceglie la modalità "avventura" e non le corse singole oppure le prove cronometrate) attraverso l'inserimento di maggiori pericoli, scomodità e tranelli. Ciononostante, sono altresì presenti "scorciatoie" in senso stretto ed in senso lato, occorre semplicemente una buona dose di concentrazione, un pizzico di fantasia virtuale, docile pazienza e del sano senso della sconfitta in quanto niente, o quasi, riesce al primo colpo. Vallo invece a spiegare ad un infervorato giocatore catturato dalla verve dell'avventura?

Al player che non ha ancora avuto l'occasione di iniziare l'avventura (ma anche a colui non ha salvato i risultati antecedentemente ottenuti), il videogame mette a disposizione una vasta gamma di "auto pazze", ognuna con pregi e difetti immediatamente palesati con una scheda personale indicante le caratteristiche salienti del veicolo (velocità, sterzo....). Eccettuata la vettura dei principali "cattivi" ossia Dastardly & Muttley, è possibile optare, tra le più note, la Turbo Terrific del belloccio Peter Perfect, l'Armata Speciale del Sergente Blast e del povero Soldato Meekly, il Diabolico Coupè dei mostri Big e Little Gruesome e l'antiquata ma prepotente Macigno Mobile dei preistorici Fratelli Slag. La scelta di queste rombanti auto concerne sicuramente l'estetica del giocatore e la sua opinione relativa alle possibili performances delle stesse. E' sconsigliato, comunque, farsi ingannare dall'apparenza: la vettura più discreta all'occhio sarebbe in grado di stracciare qualsiasi avversario grazie alle proprie "armi" in dotazione, a quelle raccolte durante il percorso, il tutto miscelato con un un accenno di fortuna, che non guasta mai.

Riconosco l' "inutilità" pratica di questa recensione, dedita all'illustrazione di un vecchio e, forse, superato videogame. E' solo nostalgia e malinconia del magnifico mondo della PlayStation One, prima di essere abbattuta dai suoi successori di medesima fattura e marchio e dalle varie Wii (non faccio pubblicità occulta, sia chiaro).

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