Premio Oscar nel 2007 per la miglior sceneggiatura non originale ("The departed" di Martin Scorsese). Collaborazioni con Ridley Scott per la sceneggiatura di "Le crociate" e "Nessuna verità": è William Monahan, sceneggiatore statunitense che due anni fa ha decido di buttarsi anche nella realizzazione del suo primo film, con il plot e la regia nelle sue mani.

Il lungometraggio in questione è "London boulevard", tratto dall'omonimo lavoro narrativo di Ken Bruen. Storia un po' stereotipata ma interessante: Mitchel (Colin Farrell) esce dal carcere e cerca di restare fuori dalla criminalità diffusa che lo ha portato dentro. Ma una volta tornato alla normalità, quel mondo che cerca di lasciarsi alle spalle è inevitabilmente parte di lui e si manifesta con Gant (Ray Winstone), boss elegante e violento. L'unica novità è rappresentata dalla misteriosa Charlotte (Keira Knightley), famosa donna dello spettacolo braccata dai tabloid, di cui Mitchel diventa guardia del corpo e amante.

Come nei più classici gangster movie, il film di Monahan ha un intreccio intricato, che soltanto passo dopo passo raggiunge il climax finale. Una pellicola che trae a piene mani da alcuni lavori del passato, in particolare dal già citato "The departed", cui lo stesso Monahan ha lavorato. Ecco il motivo principale dall'astio mostrato da alcuni nei confronti di questo titolo: l'essere un'opera già vista, che ricicla senza dare nulla di nuovo. Un discorso vero, in buona parte anche condivisibile ma che non tiene conto di due fattori fondamentali. Il primo sta nella natura stessa del genere: a meno che i prossimi anni non ci regalino qualche titolo in grado di rivoluzionare, di reinventare il genere gangster/thriller difficilmente i film che usciranno saranno svincolati dai grandi capolavori degli anni '70. Il secondo fattore sta nella godibilità dell'opera di Monahan e in una sua caratteristica che lo rende particolarmente interessante: un intreccio continuo tra storia, ricercatezza visiva e musica che ricorda un altro lavoro del "gangster moderno" degli ultimi anni, cioè "The pusher" di Matthew Vaughn. Da segnalare la collaborazione di Sergio Pizzorno, cantante e chitarrista dei Kasabian, quì alle prese con la colonna sonora.

"London boulevard" è un film dal taglio moderno, che cerca di crearsi una struttura propria, capace di attorcigliare gangster, thriller, dramma metropolitano e una storia d'amore fatta più di sguardi e cose non dette che di mieloso romanticismo fine a se stesso. Su tutto questo "ensemble" vario e ben realizzato, si erge una Londra notturna, oscura, carica di luci, di ombre e silenzi.

Un film passato un po' sottotraccia, che possiede il punto debole nel suo rifarsi troppo a personaggi già visti, ma che allo stesso tempo ha la capacità di rendere queste personalità ben integrate in un mondo dai contorni malati. Merita una chance.

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