Rimandata l'uscita da Settembre a Novembre è ora disponibile la versione rimasterizzata di "Wings at the Speed of Sound", disco portante insieme a "Venus and Mars" dell'Over the World Tour dei Wings nel 1976. La pubblicazione si è fatta attendere e sostituisce la precedente ormai vecchia di ventuno anni, si è deciso con un'abile mossa commerciale di pubblicarlo insieme all'altro pezzo da novanta, "Venus and Mars", in modo che il periodo '73-'76 del gruppo fosse coperto in modo completo. Personalmente trovo queste nuove edizioni molto ben realizzate nella confezione e nel suono, c'è dietro un grande lavoro di pulitura e spolveratura eseguita ad Abbey Road e approvata da McCartney in via definitiva dopo analisi meticolose. "Wings at the Speed of Sound" era già un disco di qualità sonora più che buona al momento della sua pubblicazione nel 1976 ma in questo nuovo abito emergono sfumature nuove. L'album fu registrato velocemente tra la fine del '75 e l'inizio del '76, cosa piuttosto insolita per un gruppo che lavorava molto sul suo materiale e questo ha portato all'utilizzo di tutto il registrato senza scarti di rilievo. Analizzando il disco i brani che maggiormente ci hanno guadagnato nel restauro sono i due di chiusura a firma di Macca, in "San Ferry Anne" è finalmente possibile apprezzare in pieno le parti dei fiati che caratterizzano questa deliziosa composizione per piccola orchestra troppo poco ricordata in passato e accantonata in fretta dall'autore. Stessa cosa con "Warm and Beatiful" in cui la pienezza del pianoforte è riportata al suo originario vigore. I brani più mossi come "Silly Love Songs" e "Beware my Love" non mostrano novità di rilievo mentre "Wino Junko" di Jimmy McCulloch è vista sotto una nuova luce, la coda strumentale è più nitida così come la superba parte di chitarra dell'enfant prodige in "The Note You Never Wrote", uno dei brani più belli dei Wings e uno dei pochi cantati da Denny Laine che qui ha la sua occasione di confermare le sue doti di onesto compositore con la magnifica e trascinante "Time to Hide" tirata a lucido. Il secondo disco aggiunge materiale demo, primi provini di una versione acerba al piano di "Silly Love Songs" in cui Paul e Linda provano le parti vocali alternate del finale e di "Let'em in" con Paul che sostituisce con la voce le parti di tamburo rullate udibili nella versione definitiva. La chicca è una take di "Beware my Love" con l'amico John Bonham dietro le pelli, non aspettatevi il Bonzo degli Zeppelin perché qui dimostra di poter essere un batterista pulito e essenziale anche senza perdere la sua innata potenza. Il resto è superfluo perché come già ricordato fu usato tutto il materiale e la presenza di altri inediti del periodo non è documentata negli archivi.
Detto questo la versione nuova è consigliata accanto all'originale, il disco deve essere ascoltato facendo attenzione alle sottigliezze e ai dettagli perché a differenza di "Venus and Mars" non entra di prepotenza nelle casse e ha nei brani ritenuti minori un valore aggiunto. Ascoltatevi il contrabbasso in "Cook of The House", un onesto rock'n'roll cantato da Linda...ma quel contrabbasso è quello che aveva suonato in "Jailhouse Rock", e si sente.
Carico i commenti... con calma