Intanto vorrei iniziare chiarendo che non c'ho capito un cazzo. La tipica mezz'ora di un disco grindcore vale tre ore di trapanamento auricolare; figuratevi un EP in cui quella mezz'ora è condensata in cinque minuti. Inoltre vorrei dire che non so neanche perché mi sia messo a scriverne, ma questi singaporiani hanno un che di ipnotico, tant'è che le loro due uscite del 2011- questa e l'ottimo LP "Dirge"- paiono migliorare ad ogni ascolto. Copertina tamarra e dilettevolmente orrorosa, grind dalle tematiche napalmdeathiane, senza tante monate di natura chirurgica, uno (Arif) che col microfono fa quel cazzo che vuole, titoli fighissimi come "Breed to Breed", un flusso deflagrante ma ricco delle variazioni già dirgiane che lo fanno andar giù come un bicchier d'acqua, racchiuso tra due distorsioni sludge - sennò che lo chiamiamo "Noise" a fare?
Questo per iniziare. Ah no, aspetta, ho finito.
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