Il romanzo "Viaggio Verso Occidente - Lo Scimmiotto" ("Xiyou Ji" in lingua originale), è una vera e propria pietra miliare della letteratura cinese; si rifà ad una lunga tradizione di leggende sorte attorno all'evento realmente accaduto del pellegrinaggio dalla Cina all'India del monaco Xuanzang, che nel VII secolo fu mandato dai Grandi Tang nelle terre d' "occidente" col sacro compito di raccogliere i sutra buddhisti e portarli alla corte cinese. All'epoca per i cinesi il mondo "occidentale", o meglio ciò che stava ad ovest dell'impero, era un mondo pressochè sconosciuto, attorno al quale circolavano innumerevoli leggende, un po' allo stesso modo in cui nel medioevo l'immaginario collettivo europeo si figurava l'oriente. Fu così dunque che nel corso dei secoli la fantasia di saltimbanchi e cantastorie trasformò il pellegrinaggio di Xuanzang in un viaggio irto di pericoli e di incontri eccezionali. Perciò quando nel 1570 circa il letterato Wu Cheng'en si dedicò a quest'opera, aveva già una quantità vastissima di elementi su cui lavorare. Il risultato infatti fu un romanzo lunghissimo, che nelle versioni attuali inevitabilmente compare quasi sempre notevolmente ridotto.

E' probabile che le vicende narrate fossero già ben note al pubblico, ma Wu Cheng'en ci mise del suo: il protagonista del suo romanzo non è più, come da tradizione, il monaco Xuanzang, bensì Song Wukong, lo Scimmiotto nato da una pietra, creatura celestiale la cui storia domina i primi capitoli; un personaggio avido di sapere, incredibilmente abile, ma anche testardo ed arrogante, tanto da meritarsi una divina punizione dall' Imperatore di Giada, il vertice della gerarchia celeste. Dopo una lunga prigionia, il nostro Scimmiotto dovrà farsi monaco e divenire discepolo di Xuanzang per accompagnarlo nel suo viaggio, affiancato anche da altri fantastici individui: il forzuto e ingordo Zhu Bajie (nella traduzione italiana "Porcellino"), il misterioso monaco Sabbioso, ed un drago trasformato in cavallo. Di fronte agli innumerevoli pericoli, molti dei quali consistono nell'incontro con dei mostri che vogliono divorare Xuanzang, il povero monaco si lascia andare a pianti e crisi isteriche, come un qualunque uomo che si senta coinvolto in qualcosa di troppo più grande di lui. Al contrario i sui discepoli sembrano sempre perfettamente all'altezza della situazione; tuttavia in alcuni passaggi di una certa comicità, Scimmiotto e Porcellino, testardo e pieno di sè l'uno, ingordo e dispettoso l'altro, non riescono proprio ad andare d'accordo, e si perdono in infantili zuffe complicandosi da soli il cammino, a discapito dell'importanza della loro missione.

Questo viaggio può essere letto come un viaggio allegorico verso l'illuminazione, dove i personaggi, per quanto straordinari, sono al contempo portatori delle virtù ma anche delle bassezze, talvolta persino ridicole, dell'animo umano, come nei casi di Scimmiotto e Porcellino. Dal canto suo Xuanzang, nei momenti difficili, piange, si dispera, ma alla fine trova sempre nella sua fede e nella fiducia nei suoi compagni il coraggio di andare avanti. Sabbioso invece è il più oscuro e taciturno dei personaggi. Nonostante ciò egli è misteriosamente indispensabile ai fini della buona riuscita della missione, e viene talvolta associato alla virtù della sincerità e dell'integrità di cuore. Le varie peripezie e i mostri affrontati sul cammino, sono infine le illusioni che nell'arco della vita tormentano l'animo umano e dalle quali bisogna liberarsi per giungere all'Illuminazione.

Nel rappresentare tutto ciò, Wu Cheng'en non si risparmia una vena satirica; satira che mette a nudo i mali dell'individuo ed i mali della società dell'epoca, e che non esita a scagliarsi contro la tradizionale gerarchia del pantheon cinese, di cui vengono accentuate alcune connotazioni decisamente improbabili.

"Viaggio Verso Occidente - Lo Scimmiotto" è un romanzo fantastico, che con il suo lessico tutto sommato semplice e la forma sufficientemente scorrevole, ha goduto e gode tuttora di un grande successo. La tipologia della storia narrata, un accativante miscela di avventura, fantasia, combattimenti, personaggi fuori dal comune, il tutto ambientato nello scenario di un viaggio per terre sconosciute, ha rappresentato, nell'estremo oriente ma non solo, un importante esempio, un incipit, per la nascita nelle più diverse espressioni artistiche moderne e contemporanee di filoni narrativi che ne ricalcano gran parte, quando non completamente, i tratti caratterizzanti. Talvolta i protagonisti stessi del romanzo in questione sono stati reinventati nei ruoli chiave di opere successive di ogni sorta. Si pensi ad esempio al caso più eclatante: lo Scimmiotto, in cinese Song Wukong, in giapponese Son Goku, è di fatto il protagonista del celebre manga e anime giapponese "Dragon Ball".

In definitiva, "Viaggio Verso Occidente - Lo Scimmiotto" rappresenta potenzialmente un ottimo punto di partenza per un lettore di formazione occidentale che non si sia mai confrontato con un romanzo della tradizione cinese.

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