CHI E’ L’ALIENO?
Un’altra visione (dopo le “battaglie” di Anderson) che pone la questione capitale: il nostro mondo, la nostra civiltà, il nostro modello occidentale ha una speranza di cambiamento? e in quale maniera attuarlo? Il film ruota tutto attorno al confronto impietoso tra la protagonista femminile ricca, forte, potente che potrebbe dirsi una campionessa della specie dominante (quella umana?) ed i 2 poveracci soli, impacciati e disperati che in una chiamata quasi messianica si fanno carico di salvarci da noi stessi e dalla mostruosa ed ingiusta disumanità del sistema che abbiamo creato.
Tutti noi abbiamo bisogno di trovare un colpevole per i lati sofferenti della nostra condizione: per i guai del mondo e per i nostri guai. Ma come il folle protagonista abbiamo smesso di guardarci dentro, siamo sempre vittime e mai responsabili della decadenza che ci circonda e dobbiamo trovare il nostro Moloch, identificare una specie aliena che progetti e realizzi un dominio cattivo sulle nostre vite.
Lanthimos costruisce una narrazione serrata che intreccia il piano della ribellione sociale contro un “sistema” con quello delle storie personali di fragilità, abuso, ingiustizia, chiudendo - in un finale forse esagerato ma sicuramente spiazzante - con una sentenza visionaria senza speranza per la nostra umanità.
Strizzando l’occhio agli antieroi Lebowskiani (che però rifiutano il sistema senza darsi tanto da fare per cambiarlo e chiudendosi in un privato di sopravvivenza), qui gli unici che decidono di agire sono proprio le persone probabilmente più inadeguate per farlo. (interessante anche il parallelo con il gruppo di sovversivi superorganizzato ed efficiente di “Una battaglia dopo l’altra”)
E non manca la sottolineatura “pulp” per rendere ancora più esplicito l’orrore col quale abbiamo imparato a convivere (dentro e fuori di noi) e che come nella cantina di Teddy teniamo ben nascosto dissimulando eticità e coerenza. Lo splatter finale tarantiniano ce lo sbatte in faccia semmai ce ne fossimo dimenticati….
Alla fine allora chi è il vero alieno? Siamo forse tutti un po’ “alieni” da quell’umanità accogliente, giusta, rassicurante che – almeno a parole - desideriamo?
Ottimi i protagonisti capaci di rimbalzare tra stati d’animo e ruoli agli antipodi, ottima la messa in scena e i cromatismi di Lanthimos, una sceneggiatura che non fa una piega….
MOLTO BELLO: CONSIGLIATISSIMO
(Recenstalker 05/11/2025)
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Altre recensioni
Di ilfreddo
Il dramma è salito con delle punte di violenza, pezzi di sale su un piatto ben cucinato.
Lanthimos utilizza un’iperbole clamorosa e divertente per intagliare una forte critica incentrata sul fatto che sia inaccettabile una concentrazione di potere come quella che viviamo oggi.