Ricordo che, in un pomeriggio di nulla assoluto, decisi di guardarmi un horror, e la mia scelta ricadde su Barbarian, pellicola interessante di cui si diceva un gran bene. Il film non mi convinse appieno: intrigante nella prima metà, si perdeva nella seconda; nulla di memorabile, dunque, almeno per me, tanto che mai avrei pensato che il regista e sceneggiatore Zach Cregger sarebbe diventato una star del genere delle scream queen. Il suo secondo film Weapons, uscito al cinema neanche tre mesi fa, è infatti uno dei migliori che abbia visto negli ultimi anni; e non sono l'unico a pensarla così, visto che l'opera è stata un sostanzioso successo sia di critica sia al botteghino.

La sinossi: in una piccola città della Pennsylvania, alle 2:17 di notte, tutti i bambini di una classe della scuola elementare lasciano le proprie case correndo e sparendo nel nulla; tutti tranne uno, Alex. La polizia gli offre una Cola e lo interroga, senza cavarne un ragno dal buco. I genitori dei suoi compagni, tanto disperati quanto furiosi, individuano la probabile colpevole nella maestra responsabile della classe, Justine (Julia Garner), una giovane donna che ha già dovuto abbandonare un'altra scuola per comportamenti inappropriati. Mentre subisce gesti vandalici e minatori che accrescono la sua paranoia e il suo vittimismo, Justine cerca di parlare con Alex, ma il bambino la allontana e non apre la porta di casa, una casa parecchio misteriosa. Nel frattempo Archer Graff (Josh Brolin), padre dello scomparso Matthew, capisce che la sfigata polizia locale non ne verrà mai a capo e decide di iniziare a indagare da sé. Ne nasce una trama intrigante e sfaccettata, dove si incrociano le storie di Justine, Archer, del poliziotto Paul, ex di Justine con spiacevoli problemi familiari, del preside della scuola Marcus, severo ma giusto ed elegante, del giovane tossico James e dello stesso Alex.

Cregger riprende la struttura da film di mistero che già contraddistingueva Barbarian, realizzando però un'opera molto più complessa, matura e riuscita. Weapons è un grande esempio di hyperlink cinema, ossia di un tipo di film dove la medesima storia viene raccontata dalle diverse prospettive dei vari personaggi, e ciascuna di queste aggiunge un tassello al puzzle e avvicina al bandolo della matassa, permettendo così all'attenzione di non calare mai. Un film che sa sapientemente alternare scene più comiche e leggere a sequenze di violenza anche estrema ma, cosa molto importante, mai gratuita e sempre funzionale, e presenta alcuni brani di puro terrore, come la visita di Justine alla scuola deserta (chi l'ha visto sa di cosa parlo). Efficace come opera a tutto tondo, efficace come horror: dopo averlo guardato al cinema, l'ho rivisto ieri sera con un amico ed ero comunque abbastanza spaventato.

In origine Weapons presentava un cast completamente diverso, cambiato dopo alcuni ritardi di produzione e gli scioperi hollywoodiani del 2023; ad ogni modo, il film è recitato benissimo, con un'ottima Garner e un Josh Brolin perfetto e tirato a lucido nella sua solita parte del duro burbero dal cuore tenero. Un plauso va anche al giovanissimo attore Cary Christopher, che sa rendere molto bene l'innocenza di Alex e la sua voglia di vivere la sua vita da bambino nonostante la pressione della polizia, della stampa e... non vi dico cosa. Una curiosità: nel film fa un cameo anche Justin Long, che in Barbarian interpretava invece uno dei personaggi principali.

È presto per dare giudizi, perché siamo a ottobre e adesso di horror ne escono parecchi, ma almeno finora, questo è il mio film horror dell'anno. E posso assicurarvi che potrebbe piacervi, e molto, anche se non siete avvezzi al genere. Da vedere.

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