I 65 Days of Static sono una band di post-rock strumentale che viene da Sheffield, che incorpora diversi generi musicali: elettronica, noise, metal e progressive. Purtroppo mancando la voce difficilmente potranno arrivare al grande pubblico, ma d'altronde il loro sound così denso e completo non lo permetterebbe e forse è meglio così.
Dopo “The fall of math” escono nel 2005 con “One Time For All Time”, melodie Mogwai attraversate dagli Squarepusher e ritmi jungle quasi sempre molto tirati che ricordano un po' i Venetian Snares, la batteria (anche elettronica) assume un ruolo centrale, sembra quasi che canti. Ogni elemento all’interno dei pezzi è messo al punto giusto, i brani vanno avanti lentamente per poi scoppiare nel caos controllato, vengono fuori muri sonori di intensità brutale e subito dopo, giù, un pianoforte minimale riporta la quiete, per poi ripartire, volare in alto all’apice del ciclone.
All’interno del suono dei 65 si possono riconoscere diversi gruppi (Mogwai - Aphex Twin - Mars Volta - Kid 606 - Tool - Lamb ecc.) che forse appartengono ai loro gusti musicali, ma non pensiate che non abbiano personalità perché ne hanno da vendere.
I 65 sono energia pura che viaggia nell’aria ed è impossibile da controllare, va dove vuole, nel cuore, nel cervello, ovunque e comunque, ci va.
Musica epica, dolce, acida, inquieta e violenta, comunque da amare.
I 65 Days of Static sono già nel futuro e ci permettono di dargli un’occhiata… Magnifico, no?
Tracce:
1. Drove Through Ghosts To Get Here
2. Await Rescue
3. 23kid
4. Welcome to the Times
5. Mean Low Water
6. Climbing on Roofs (Desperate edit)
7. The Big Afraid
8. 65 Doesn't Understand You
9. Radio Protector
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