Questo secondo me è un grandissimo disco, una perla nascosta che ho avuto la fortuna di trovare in quell'oceano che è la cultura indie mondiale. Non è una perla brillante, ma scura, non riflette la luce del sole, ma la assorbe senza rimandare indietro nulla che sia colore. Ce lo dice già la copertina...
Se vogliamo classificarlo, è post-rock quello che fanno i 90 Day Men, che guarda caso si sono trasferiti a Chicago da qualche anno per seguire la scena più da vicino (e soprattutto essere cagati da qualche casetta discografica).
Il disco parte subito, e parte subito dark, la batteria fa un rumore sordo, così come la chitarra che sembra un basso.
Entra una voce disperata e lancinante che potrebbe ricordare un Vedder ubriaco, e dopo un po' ti accorgi che suonano in controtempo.
Però... e mentre segui questo ritmo strano, si infila un'altra voce, calda, affascinante, che poi scoprirai essere quella del vero cantante. E poi, mentre pensi che manca ancora qualcosa, ecco note e note di pianoforte.
"I drink to remember /Why all this blood is on my teeth /I drink to forget /What am I about to do".
Questa è la #1, "I've Got Designs On You", e non si ha scelta: la si ama o la si odia, come del resto tutto il disco, che certo non può lasciare indifferente nessuno. Le canzoni sono da esplorare dall'inizio alla fine, e bisogna dar loro tempo di distendersi in tutto il loro splendore.
Sei tracce che non finiscono mai come sono iniziate. Dalla disperazione si passa alla redenzione. Ascoltandole si può avere l'impressione di assistere a una metamorfosi. Prima il bruco, poi faticosamente esce fuori la farfalla. Se si chiudono gli occhi si può vederla volare, girare su se stessa. Le note di pianoforte sono i battiti delle ali. E vorremmo che queste note ci svolazzassero sempre in testa.
Un lavoro geniale, ideato da dei pazzi (ascoltare per credere), e indimenticabile per chi ci si perderà dentro.
[NdR: goditi il video di "Last Night A DJ Saved My Life"]
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