You once were a dish sponge.
Now you clean tiles.
In the bathroom
where sponges go to die and I'm
not water-tight, any more,
but I'm pushing off from the shore.
Tilt my head back for the bleeding,
make your hands hardy for the holding of mine.
I stood up way, way too quickly,
what should I keep, and what's worth letting go off?

No, so cosa state pensando. Non è una poesia scritto da uno schizzato feticista delle spugnette per piatti.

E’ il primo verso di “Midday Moon”, di una disarmante dolcezza, che c’interroga su cosa valga la pena conservare e cosa dovremmo abbandonare alla marea del tempo, per non dover sopportare il peso dei ricordi.

“Dai diamanti non nasce niente” cantava De André, il gruppo di Portland sembra aver fatto propria questa massima, facendo dell’umiltà e della delicatezza i cardini della propria identità musicale. La loro musica non brilla ma vale, non vuole apparire perché già concreta.

Ciò che distingue questi cinque ragazzi dell’Oregon da tante altre band soft-pop è prima di tutto una spiccata capacità melodica, mai scontata e variabile come un cielo londinese. Un brano come “Newfallen” ne è l’esempio: pop in apparenza lineare, è fatto di delicati sbalzi d’umore, cambia costantemente forma, passando dalla malinconia di un tramonto invernale alla leggerezza della rugiada estiva.

Le voci sussurrate di Aaron Gerber e Sarah Winchester finiscono di forgiare l’aura d’incanto imperscrutabile dei brani. Ce n’è per gli amanti di tutte le stagioni: la passeggiata di “No Big Hope” sotto gl’alberi d’autunno che perdono pian piano le foglie, il fresco scroscio primaverile di “Third of Life”, le sere di settembre di “Happiness”, quando il vento tra le foglie ci riempie di ricordi ammonendoci che l’estate sta lentamente volgendo al termine.

La chiusura ci regala il pezzo più rock del gruppo: “Giant Stairs”, insieme a quello più triste: “Lay me Down”.

Dopo il capolavoro intimista del debutto “Cove” (2008) gli A Weather si confermano un tesoro di poesia e romanticismo. Non lasciateveli sfuggire, perdereste della musica preziosa.

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