"Arthur, uscendo dalla caverna [...] si sentì di ottimo umore, nonostante il consueto urlo di angoscia con cui si era svegliato. Si strinse intorno al corpo la vestaglia sbrindellata e salutò con un sorriso il sole.
Nell'aria c'era un profumo di fiori, la brezza soffiava lieve sull'erba alta, gli uccelli comunicavano tra loro con allegri cinguettii, le farfalle volteggiavano con grazia, e tutta la natura nel suo complesso sembrava determinata a rendersi più piacevole che mai.
Non era però lo scenario bucolico a infondere in Arthur il buon umore. Il buon umore gli era venuto perché aveva appena avuto una magnifica idea, un'idea che l'avrebbe aiutato a sopportare felicemente il terribile senso di isolamento, gli incubi notturni, gli insuccessi conseguiti dai suoi sforzi di orticoltore, la mancanza di un futuro e la vacuità su quella terra preistorica. L'idea, detta in parole povere, era di impazzire.
Sorrise di nuovo e addentò la zampa di coniglio avanzata dalla cena della sera prima. Masticò felice, poi decise di annunciare ufficialmente la sua decisione."
• La vita, l'universo e tutto quanto • Douglas
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