la mia riserva d' erba serba verdi verbi crescono e rampicano radicano al mio cerebro ergo detergo da tergo il germe che albergo,in gergo: letargo. nutrito dallo sclero da bulbo ad albero pensieri e parole scivolano come foglie secche disegnando spirali che mi avviluppano/ baco di seta parassita/ appeso a un ramo dopo il calcio allo sgabello nel bozzolo roteo tra il vento d' autunno meritato il silenzio che cercavo.assenzio. estasiato,non ha ombre il bianco che mi copre senza misure ,attendo sera dopo sera la primavera. da seme a fiore da bozzolo a crisalide l' involucro crepato da eolo crepa al crepuscolo, pulviscolo. ormai farfalla ormai sveglio, solo col mio alibi labile come ali di libellula aleggia leggiadro, libero libbro leggero una libbra.
Saluta con gioia!

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